Immigrati, al via l’operazione “Mare nostrum”

Pubblicato il 14 Ottobre 2013 alle 20:11 Autore: Redazione
strage in mare

Mare Nostrum, ossia il Mediterraneo. Lo chiamavano così i Romani, dopo che avevano conquistato quasi tutte le coste del bacino. Quello stesso mare, però, si è trasformato in una tomba per molte, troppe persone e in via di traffico e di fuga (dalla povertà o da regimi insostenibili) e il governo ha scelto di intervenire, avviando un’operazione che si chiama, appunto, Mare Nostrum. 

Il progetto è stato annunciato dal ministro dell’Interno e vicepremier Angelino Alfano, alla fine del vertice di Palazzo Chigi sull’emergenza immigrazione.  “Abbiamo tre livelli per affrontare i flussi migratori – ha spiegato – quello estero di cooperazione internazionale tendente a fare di tutto perché i migranti non partano; un livello relativo al controllo della frontiera, che è europea non italiana; terzo livello, l’accoglienza e il dispiegarsi del dispositivo nazionale“.

angelino alfano primo piano

Il ministro della Difesa, Mario Mauro, da parte sua, ha sottolineato che Mare Nostrum “sarà un’operazione militare ed umanitaria e prevede il rafforzamento del dispositivo di sorveglianza e soccorso in alto mare per incrementare il livello sicurezza delle vite umane”. Nell’operazione di sorveglianza e soccorso nel Mediterraneo verranno anche usati i droni, gli aerei senza pilota, oltre ad elicotteri con strumenti ottici ad infrarossi. “Utilizzeremo per la prima volta una nave anfibia – ha aggiunto Mauro – che ha la capacità di esercitare il comando e controllo, con elicotteri a lungo raggio, capacità ospedaliera, spazi ampi di ricovero per i naufraghi. Avremo 4 altre navi della Marina: due pattugliatori e due fregate” e altri velivoli.

Per il ministro della Difesa l’operazione è particolarmente delicata: “Sottolineo che ci muoviamo per primi e al limite delle nostre possibilità nell’ambito di Eurosur, finalmente varato, che consentirà di fare il controllo delle frontiere all’interno di Frontex per dare un esempio chiaro e forte. Eurosur prevede sostegni agli Stati membri che facciano impiego e messa a punto di strategie. In Ue si gira liberamente ma paradossalmente le frontiere esterne sono sotto la sorveglianza dei singoli stati membri“.

Questo passaggio a un nuovo impegno certamente sarà costoso: “Attualmente – sottolinea Mauro – spendiamo un milione e mezzo di euro al mese per la sorveglianza ed il soccorso in mare; potenziando il dispositivo con la nuova operazione si spenderà di più”. L’operazione, in ogni caso, si finanzia con i bilanci dei rispettivi ministeri, per cui non occorre una nuova legge di copertura. “Il punto è che – ha notato Alfano – l’Italia rafforza la protezione della frontiera esterna e quando si calcolano i costi bisogna capire quali sarebbero i costi in assenza di questa missione”.

In ogni caso, Alfano ha sottolineato che Frontex continuerà ad operare, nel frattempo entrerà in vigore il regolamento di Eurosur. “Nelle ore scorse – ha aggiunto – c’è stata un’importante operazione di blocco di una nave madre, l’arresto di tutto l’equipaggio e l’accompagnamento in sicurezza dei migranti. Un’operazione realizzata con l’aiuto decisivo di Frontex che va potenziato, resta in funzione e le operazioni vanno in addizione”.

Gabriele Maestri

L'autore: Redazione

Redazione del Termometro Politico. Questo profilo contiene articoli "corali", scritti dalla nostra redazione, oppure prodotti da giornalisti ed esperti ospiti sulle pagine del Termometro.
Tutti gli articoli di Redazione →