Delrio: “Province abolite entro l’anno”

Pubblicato il 28 Ottobre 2013 alle 13:03 Autore: Redazione
graziando delrio

Hanno avuto qualche mese di vita in più, ma entro la fine dell’anno le province saranno abolite. Parola di Graziano Delrio, ministro per gli affari regionali e le autonomie locali, reduce dalla quarta edizione della Leopolda a Firenze, accanto a Matteo Renzi di cui è sostenitore da tempo (“Con lui c’è una comunanza di idee e di approccio alla politica e alla società). In un’intervista alla Repubblica, il ministro dà conto del percorso della cancellazione delle province e delle difficoltà che persistono.

La discussione sta per approdare alla commissione Affari costituzionali della Camera e prevede la riduzione delle materie oggi di competenza delle province, mentre un disegno di legge costituzionale (da presentare entro l’anno) si proporrà di cancellare il riferimento a quegli enti in Costituzione. “A maggio non si voterà più per le province – spiega Delrio – perché nel frattempo saranno diventate enti di secondo grado. Non verranno eletti dai cittadini: ne faranno parte i sindaci dei comuni del territorio, che formeranno un’assemblea in cui verrà scelto il nuovo presidente a costo zero. Saranno cioè i sindaci a scegliere il presidente”.

delrio

Se resteranno solo le città metropolitane (attivate dal 1° gennaio 2014), l’abolizione delle province si rifletterà sulle materie di intervento. “La competenza sulle scuole passerà ai Comuni – nota il ministro – la manutenzione delle strade, tipica competenza intercomunale, resterà alle province”, che però avranno il ruolo di “una sorta di agenzia funzionale a servizio dei comuni”. Resta da decidere sul patrimonio degli enti, mentre “saranno le assemblee dei sindaci a decidere di volta in volta quali competenze e quali cose affidare alle amministrazioni locali e quali invece lasciare alla nuova Provincia come agenzia intercomunale”.

Delrio non nega che da parte dei partiti, compreso il suo, ci sono ostacoli a questo progetto (“Resistenze? Eccome se ce ne sono, anche dentro il Pd. Ci sono molte resistenze”), ma l’abolizione delle province era anche nel programma di Bersani: “Credo sia adesso doveroso rispettare le promesse fatte agli elettori, non sarebbe serio non mantenerle”. E sull’eventualità che l’idea di cancellare quegli enti possa creare fibrillazioni nell’esecutivo, risponde così: “Le fibrillazioni continue non fanno bene al governo, ma soprattutto non fanno bene agli italiani. Non fanno bene alle nostre imprese e alla legge finanziaria”. Una risposta vera, però, non la dà.

Gabriele Maestri

L'autore: Redazione

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