Argentina, il sorpasso di Massa

Pubblicato il 29 Ottobre 2013 alle 14:30 Autore: Giacomo Morabito
kirchner

Domenica si sono svolte le elezioni legislative parziali in Argentina per il rinnovo di metà della Camera dei Deputati (127 seggi) e un terzo del Senato (24 seggi). Il risultato del partito guidato dalla “presidentaCristina Fernández de Kirchner, Frente para la Victoria, è stato disastroso perdendo nelle province più importanti del Paese (Buenos Aires, Cordoba, Mendoza e Santa Fe).

Una sconfitta molto importante, poiché non permetterà di contare sulla maggioranza dei 2/3 del Parlamento argentino, che le avrebbe permesso di cambiare la costituzione per rendere possibile la sua candidatura per il terzo mandato presidenziale.

I sondaggi riguardo le elezioni presso la provincia di Buenos Aires, dove vive quasi il 40% dell’elettorato nazionale, avevano già previsto la sconfitta del candidato governativo, Martín Insaurralde, da parte di Sergio Massa, il quale può iniziare ora a preparare per la campagna elettorale per le elezioni del 2015.

parlamento argentino

Parlamento argentino

D’altra parte, l’ottimo risultato ottenuto dal partito Frente Renovador guidato dal sindaco della città di Tigre, lo stesso Massa, è la conferma che la “presidenta” ha perso buona parte del suo elettorato: infatti, nel corso degli ultimi anni è stata abbastanza criticata soprattutto per le politiche adottate per affrontare la crisi economica, l’aumento della criminalità e la corruzione nel Paese.

Ormai il kirchnerismo” sembra essersi esaurito, mentre Cristina Fernández de Kirchner è sparita dallo scenario politico da settimane, a seguito dell’operazione al cervello a causa di un ematoma cerebrale. E all’interno di uno scenario politico senza il “kirchnerismo”, gli analisti già indicano Massa come un candidato plausibile per la presidenza dell’Argentina.

D’altronde, nella provincia di Buenos Aires ha ottenuto circa il 42% dei voti e raggiungendo così un’affermazione eccellente, sebbene i rappresentanti di governo e del Frente para la Victoria abbiano cercato di minimizzare l’impatto del risultato elettorale, ribadendo di essere ancora la prima forza politica del Paese.