Stime Ue, record disoccupazione in Italia nel 2014

Pubblicato il 5 Novembre 2013 alle 10:42 Autore: Redazione

Dati sconfortanti arrivano da Bruxelles. Peggiorano infatti le stime Ue sulla crescita italiana del 2013: dal -1,3% previsto in primavera passa oggi a -1,8%, mentre resta invariata a 0,7% la stima del Pil del 2014. Altro dato preoccupante è quello riguardante la disoccupazione. Per il prossimo anno è infatti previsto un nuovo picco in Italia che dal 12,2% del 2013 salirà al 12,4% nel 2014.

“La recessione potrebbe essere al punto di svolta. Dopo una nuova forte contrazione nel 2012-13 l’attività si riprenderà gradualmente nel 2014-15″, scrive Bruxelles che aggiunge “Sulla disoccupazione pesa la profonda e protratta recessione”.

Olli Rehn,

Olli Rehn, commissario agli Affari economici e monetari dell’Ue

Rehn “Punto di svolta ma disoccupazione inaccettabile” – “Ci sono segnali crescenti che l’economia europea ha raggiunto un punto di svolta”. E’ quanto dichiara il commissario agli Affari economici e monetari dell’Ue, Olli Rehn, nella nota diffusa in occasione della pubblicazione delle previsioni autunnali della Commissione europea. “Il consolidamento di bilancio e le riforme strutturali adottate in Europa – aggiunge Rehn – hanno creato la base per la ripresa. Ma e’ troppo presto per dichiarare vittoria: la disoccupazione rimane a livelli inaccettabilmente alti. Dobbiamo continuare a lavorare per modernizzare l’economia europea, per una crescita sostenibile e per la creazione di posti di lavoro”.

Le nostre previsioni sul deficit italiano per il 2013, 2014 e 2015 “prevedono la piena attuazione delle misure di consolidamento” previste dai provvedimenti legislativi adottati dal governo. “In particolare a fine mese ci sarebbero tutta una serie di tasse da raccogliere”, ha detto Rehn, dicendosi “sicuro” che in caso i conti non tornassero “le autorità italiane provvederebbero alle necessarie coperture in modo credibile”. La legge di Stabilita’ prevede delle “clausole di salvaguardia per non superare il tetto del 3% del deficit-Pil, ho fiducia nel fatto che queste clausole verranno attivate, se necessario, come confermato dal governo in molte occasioni”. Infine il commissario ha ribadito che la prossima settimana Bruxelles esprimerà il suo parere sulla politica economica e fiscale dell’Italia e degli altri paesi Ue.

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