Grasso: “Decadenza, il Senato voterà in piena democrazia”

Pubblicato il 8 Novembre 2013 alle 12:55 Autore: Gabriele Maestri
grasso al senato

Grasso: “Decadenza, il Senato voterà in piena democrazia”

Torna sul tema della decadenza di Silvio Berlusconi e sulle molte polemiche che hanno accompagnato la discussione negli ultimi mesi (anche sul suo ruolo nella gestione della vicenda) il presidente del Senato Pietro Grasso. Intervenendo alla festa per i 50 anni dell’agenzia di stampa AdnKronos, Grasso analizza ciò che è avvenuto e fa previsioni: ovviamente non sull’esito del voto, ma sul modo in cui sarà condotto.

“Penso di aver applicato fino in fondo le regole del nostro Regolamento – spiega – cercando con equità ed equilibrio di portare avanti quello che è un impegno del Senato e che certamente assolverà nel migliore nei modi”. Non commenta le polemiche legate alla fissazione della data di discussione, per il 27 novembre (non più tardi di due giorni fa il Pdl ha messo in dubbio la sua imparzialità) e nemmeno sulla questione dello scrutinio palese, preferito al voto segreto. “Per me la democrazia è un grande evento che bisogna realizzare giorno per giorno, sempre, però, con l’applicazione delle regole – si limita a notare – alla fine ci sarà il voto del Senato in piena democrazia“.

piero grasso su tav e muos possibile approccio diverso

Sul suo ruolo nella vicenda e su previsioni diverse, Grasso dice: “Io non mi aspetto niente di particolare, sono come colui che guarda quello che avviene intorno e cerca di condurre in porto, secondo le proprie funzioni, quella che è una delle valutazioni che la democrazia dovrà dare”.

L’intervento di Grasso è più ampio e non si limita a parlare solo di decadenza: “Tutto il popolo chiede stabilità e, siccome sono ottimista, sono convinto che avrà stabilità“. La frase è detta in risposta a chi gli chiede se il governo avrà “gli attributi” per andare avanti: “Non conosco la grammatica, non so se ci sono verbi o aggettivi per questa situazione. So che sono un inguaribile ottimista e sono convinto che serva la stabilità del governo di necessità”.

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
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