I “falchetti” di Berlusconi, sponsor di ciò che sarà Forza Italia

Pubblicato il 13 Novembre 2013 alle 17:21 Autore: Giovanni Orazio Marotta
daniela santanchè baciata da silvio berlusconi

 

La notizia è l’incontro avvenuto ieri sera tra i giovani iscritti al Pdl e il loro leader decadente Berlusconi. Il dettaglio da sottolineare è l’artefice di questo incontro, ovvero Daniela Santanché,  in quella che è destinata ad essere la nuova sede di Forza Italia a San Giovanni in Lucina.

Il cavaliere ha “catechizzato” i giovani rampolli under 30 del suo partito, insistendo sul tema a lui più caro, quello della decadenza, problema che lo riguarda personalmente. La minaccia è sempre la stessa: se sarà decadenza lo sarà anche per il governo. La lezione impartita è dunque chiara: in parlamento in queste ore non si discute delle sorti del cavaliere, ma di quella del governo guidato da Letta.

I giovani di Forza Italia presenti fanno brillare gli occhi dell’on. Santanché. Uno di loro si alza e con stizza chiede a Berlusconi il perchè uomini del Pdl stiano ancora dentro al governo Letta. L’ex premier allora rincara la dose contro quelli che definisce “traditori” pronti a spazzare via un’idea politica che invece deve ancora essere tenuta in vita. Un’idea che ieri sera ha preso forma, almeno nelle vesti di chi sarà chiamato a presentarla a partire dalle prossime elezioni, i giovani protagonisti dell’incontro di ieri sera appunto.

Giovani universitari rigorosamente griffati, scelti appositamente tra laureandi, sulla scia di temi clou come il ricambio generazionale in politica, ragazzi che nonostante le acclamate qualità e capacità che dovrebbero caratterizzarli hanno evitato di lasciare dichiarazioni ai media (l’ordine della Santanché) ma hanno finito con il farsi fotografare in pose che hanno parlato più di interi discorsi preparati con cura.

zappacosta

Le critiche non si sono fatte attendere, anche, paradossalmente, dall’interno del movimento. C’è ad esempio chi definisce se stesso, sdoganando il termine, “un militante”, che vede nei “pupazzi” di ieri sera gente da copertina scelta senza giusta causa, chiamata a rappresentare un organizzazione di cui sono neofiti.

I leader di questi giovani tutti giacca e cravatta sono i fratelli Zappacosta, giovani aspiranti berlusconiani allevati dialetticamente dalla Santanché, madre dell’amico dei fratellini. Entrambi sono già stati sguinzagliati dinanzi le telecamere di Piazza Pulita a recitare la parte dei sostenitori del Cavaliere, con il solito copione sui giudici comunisti, le persecuzioni e tutto il resto, il tutto per obiettare a chi dice che quella dei berlusconiani sia una “specie” in via di estinzione.

Un’idea, quella della Santanché, che punta a sfruttare il momento di gelo tra Alfano e Berlusconi per inserirsi prepotentemente in questa diatriba e dare epilogo al  percorso di personale rinascita politica, se si pensa alla mancata elezione  del 2008 (quando il bersaglio era proprio Berlusconi), per poi passare alla riscossa con la nomina a sottosegretario del governo Berlusconi, fino ad arrivare agli odierni fasti di consigliera ascoltatissima dall’ex premier.

La nuova Forza Italia è dunque in procinto di nascere, e non c’è da meravigliarsi se dall’interno giungono voci di critica riguardanti il metodo di scelta dei nuovi rappresentanti. La gavetta non fa parte del metodo che ha già portato in politica personaggi come Nicole Minetti, tantomeno lo è la militanza, nemico sconosciuto nella pratica berlusconiana.

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L'autore: Giovanni Orazio Marotta