Grillo attacca il Pd “pratica l’arte della menzogna” e chiede di andare alle urne subito

Pubblicato il 15 Novembre 2013 alle 12:38 Autore: Redazione
grillo pd l'arte della menzogna

“Sono un peccatore dell’anno Ottantamila / un menzognero”. Beppe Grillo avrebbe potuto usare questi versi di Zucchero per commentare il suo nuovo post, che per l’ennesima volta si scaglia contro il Pd e, in particolare, contro la sua insopprimibile (a detta sua) tendenza alla menzogna.

“Se per i politici mentire agli elettori è normale come respirare – scrive – per i pdmenoellini è qualcosa di più. E’ un’arte. L’arte di prendere per i fondelli. Il politico pdmenoellino è strutturalmente bugiardo, per lui raccontare fandonie è l’arte del possibile, è politica pura. Può dire tutto e il contrario di tutto senza provare un minimo sentimento di vergogna”.

grillo pd l'arte della menzogna

Per Grillo i politici Pd sono “ominicchi che non hanno neppure la dignità di mantenere la parola data”. E che il Pd pratichi “l’arte della menzogna” lo dimostrerebbe, in particolare, la vicenda travagliata che ha portato al governo Letta: “Il governo delle larghe intese – urla convinto il leader a 5 stelle – era già stato deciso PRIMA delle elezioni con la benedizione del pdmenoellino ad honorem Giorgio Napolitano. Nessuno ha mai chiesto al M5S di partecipare al governo, come ha ammesso pubblicamente Bersani. Ci hanno preso per il culo”.

Grillo ne è convinto: l’unico scopo era sostituire Monti con Letta perché continuasse “la politica di asservimento alla Bce e ai poteri finanziari”, un piano che non poteva essere svelato in campagna elettorale e nemmeno subito dopo. “Per questo hanno messo in atto la messinscena della richiesta di appoggio al pdmenoelle da parte del M5S con l’aiuto dei paraculi dei giornalai di regime. Per non essere lapidati, ma hanno solo guadagnato tempo.

letta l'arte della menzogna

Per rinfrescare la memoria ai lettori, Grillo mette in fila quindici dichiarazioni di esponenti di spicco del Pd, che prima e dopo le elezioni avevano categoricamente escluso il coinvolgimento del Pd in un “governissimo”. L’antologia va da D’Alema a Bersani, da Franceschini alla Bindi. E si apre e si chiude con Enrico Letta, di cui sono riportate due dichiarazioni rilasciate tra la fine di marzo e l’inizio di aprile. Giusto una manciata di giorni prima dell’inizio del suo governo targato Pd-Pdl-Sc.

Grillo “Andare al voto anche con il Porcellum” – “Andiamo alle elezioni, anche col porcellum, se modificano la legge elettorale la modificano esclusivamente per non farci partecipare alle elezioni”. Lo ha detto Beppe Grillo ai microfoni del Gr1. “Il signor Letta, abbiamo i documenti ufficiali, ha votato contro l’abolizione del porcellum, lui e tutto il suo partito. Non esiste una legge elettorale perfetta, noi facciamo una proposta, sara’ decisa dalla rete, quando l’avremo proporremo quella – ha aggiunto -Bisogna mettere la preferenza, e poi io non voglio più delegare la mia vita e quella dei miei figli a questa gente. Tu avveleni il clima quando menti, non ce n’e’ uno che ha detto scusate ho sbagliato, anzi si autoassolvono e che gli errori sono i nostri che siamo li’ da otto mesi”. Infine attacca la cassa integrazione: “La cassa integrazione è un orpello inventato dalla famiglia Agnelli negli anni ’70. E per me non è neanche costituzionale, perchè discrimina”.

Gabriele Maestri

L'autore: Redazione

Redazione del Termometro Politico. Questo profilo contiene articoli "corali", scritti dalla nostra redazione, oppure prodotti da giornalisti ed esperti ospiti sulle pagine del Termometro.
Tutti gli articoli di Redazione →