Draghi, ripresa più vicina. I tassi resteranno bassi

Pubblicato il 24 Novembre 2013 alle 11:07 Autore: Francesco Di Matteo

Draghi, ripresa più vicina. I tassi resteranno bassi

Notizie rassicuranti arrivano dagli organi economici europei. Mario Draghi, ex governatore di Bankitalia e attuale leader della Banca Centrale Europea parla di ripresa vicina per tutta l’eurozona, invitando, comunque, a non distrarsi dagli obbiettivi di razionalizzazione e consolidamento del bilancio.

“La situazione economica dell’eurozona è molto migliorata nell’ultimo anno”, dice Draghi ad una conferenza a Francoforte, “ma restano sfide considerevoli” per la ripresa. Durante la stessa conferenza Draghi ha anche difeso la politica della Banca Centrale Europea, incentrata soprattutto sull’abbassamento dei tassi d’interesse, rendendo più basso il costo del denaro, per affrontare una crisi che ormai da anni attanaglia l’Europa. “I bassi tassi di interesse possono nel tempo minacciare la stabilità finanziaria – ammette l’ex governatore di Bankitalia – ma al momento non vediamo alcuna prova che ciò stia accadendo”.

mario draghi

Draghi, poi, continua auspicando un sistema di governance a livello europeo ben più forte dell’attuale, chiedendo un meccanismo di controllo centralizzato invece dell’attuale rete di istituti ed autorità nazionali. Questa governance centralizzata, continua Draghi, dovrebbe servire per un maggior controllo della BCE sulle riforme strutturali necessarie per la ripresa dell’economia europea. A tale ipotesi, però, si oppone la Germania, assolutamente contraria a cedere una nuova parte di sovranità dell’Europa, che guarderebbe ad un “interesse comune europeo” e non all’interesse delle singole nazioni.

E intanto in Italia continuano le riforme economiche, proprio per cercare di ristrutturare la difficile situazione economica e contabile che il Paese vive. Infatti l’Italia ha approvato ieri un piano di dismissioni per 12 miliardi di euro, piano che vede il parere favorevole degli organi europei. Tra le aziende pubbliche interessate ci sono anche colossi nazionali e aziende strategiche che stanno per essere sacrificate sul tavolo dell’Austerity.

Da Eni a STM, da Fincantieri a Grandi stazioni. Tutte da ieri in vendita, per aiutare l’Italia a ripianare la difficile situazione economica. Il portavoce di Olli Rehn, commissario agli affari economici, Simon O Connor ha espletato la propria soddisfazione per le misure progettate. “La privatizzazione di industrie di stato è una misura una tantum che può aiutare il Paese a migliorare la propria efficienza economica” fa sapere il portavoce. “Questa grande operazione – continua O Connor – sarà presa in considerazione nelle analisi dell’economia europea invernale, già in Febbraio probabilmente”. Il portavoce conclude mostrando la propria soddisfazione per il processo di riforme avviato dal governo, ma prima di pronunziarsi definitivamente c’è bisogno di un piano completo e dettagliato.

Francesco Di Matteo

L'autore: Francesco Di Matteo

Napoletano classe '92. Laureato in Scienze Politiche e delle relazioni internazionali alla Federico II di Napoli nel 2014, è appassionato di giornalismo e in particolare di politica, di analisi politica e di Scienza Politica, in generale. Tesserato a Libera, in passato ha ricoperto la carica di Coordinatore Regionale a livello giovanile nell'Italia dei Valori (2012). Cofondatore dell'associazione Agorà - Lavoro, Partecipazione e Libertà. Attualmente collabora anche con "Il Roma" ed è co-fondatore della testata indipendente "Libero Pensiero".
Tutti gli articoli di Francesco Di Matteo →