Epifani “Squadra di governo da rafforzare”

Pubblicato il 1 Dicembre 2013 alle 11:53 Autore: Andrea Turco

Epifani “Squadra di governo da rafforzare”

Ad una settimana dalle primarie Pd, Guglielmo Epifani fa un primo bilancio della sua esperienza da segretario traghettatore dei democratici. “Sono stato chiamato a fare il segretario di garanzia quindi garante di tutto il Pd. E a questo ruolo sono rimasto fedele e sono d’accordo con il rinnovamento anche generazionale” afferma in un’intervista al Corriere della Sera. Epifani si sofferma poi sulla situazione politica attuale. Con l’uscita di Forza Italia dal governo delle larghe intese ora si rende necessario “un passaggio parlamentare” per il premier Enrico Letta che dovrà certificare la nascita di una nuova maggioranza. Sicuramente il presidente del Consiglio, spiega Epifani, “non dovrà dimettersi” come chiede invece a gran forza il partito di Berlusconi. “Normalmente ci si dimette solo quando non si ha più una maggioranza. Invece Letta ha dimostrato di averla”. Non sarà necessario nemmeno un rimpasto. “E’ la parola sbagliata – dice il segretario Pd – Tocca al premier decidere come rafforzare l’azione dell’esecutivo e il suo profilo”. E parlando di azione di governo Epifani specifica: “Partiamo dalle riforme di base, dove è più facile trovare una convergenza: superamento del bicameralismo, riduzione del numero dei parlamentari e riforma elettorale. Cose da fare in fretta per dare una risposta di riforma al Paese e perché i tempi che ha di fronte a sé il governo non sono infiniti”. Letta dovrà per forza di cose rispondere a tre domande in Parlamento: “Quanto durerà l’esecutivo, quali riforme dovrà realizzare e come vorrà rafforzare l’azione per arginare una crisi economica ancora troppo pesante”.  Oltre a queste riforme non più procrastinabili, Epifani snocciola altre urgenze cui il governo dovrà farsi carico. “Occorre rispondere in fretta ai quesiti irrisolti della legge di Stabilità, al rebus incredibile dell’Imu, poi affrontare il tema del lavoro e dell’occupazione. Non si vive di sola austerità”. Il segretario dei democrats non allontana l’ipotesi di una patrimoniale che piace a molti nel Pd mentre è vista come fumo negli occhi dagli esponenti del centrodestra. “Senza dubbio occorre diminuire le tasse sul lavoro e le imprese e quindi per trovare le risorse aumentarle sulle cose”. Di certo il Pd non farà mancare il suo sostegno al governo, nonostante le intemerate di Renzi a Letta. “Credo che per il bene del Paese si debba comunque continuare a sostenere questo esecutivo: con la crisi in atto, la ripresa che non si intravede ancora, il rischio di tornare alle urne con il Porcellum è una strada obbligata”.

L'autore: Andrea Turco

Classe 1986, dopo alcune esperienze presso le redazioni di Radio Italia, Libero Quotidiano e OmniMilano approda a Termometro Politico.. Dal gennaio 2014 collabora con il portale d'informazione Smartweek. Su Twitter è @andreaturcomi
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