Forza Italia contro i senatori a vita “Non hanno meriti altissimi”

Pubblicato il 4 Dicembre 2013 alle 20:12 Autore: Redazione

Mentre non si sapeva ancora che – per il verdetto di oggi della Corte costituzionale sul Porcellum – ci si doveva preoccupare dei deputati e dei senatori eletti con il premio di maggioranza e non ancora convalidati, nella Giunta delle elezioni di Palazzo Madama è scoppiato il caso dei senatori a vita, che continuano dunque a essere oggetto di attacchi soprattutto da parte di Forza Italia.

In particolare, questa mattina, i forzisti Elisabetta Alberti Casellati e Lucio Malan hanno posto la questione sulla sussistenza dei requisiti previsti per la convalida dei senatori a vita, chiedendo un rinvio per l’acquisizione della documentazione necessaria, non considerando «sufficienti» i loro meriti. “Pur rispettando il capo dello Stato e i quattro nominati – hanno spiegato – dalle carte trasmesse alla Giunta non sono emersi elementi sufficienti ad identificare gli ‘altissimi’ meriti scientifici della prof. Cattaneo nè gli ‘altissimi meriti sociali’ attribuiti a tutti e quattro”, dunque estendendo il dubbio anche a Carlo Rubbia, Renzo Piano e Claudio Abbado.

Alla richiesta di rinvio formulata dai due senatori si sarebbero aggiunti anche la leghista Erika Stefani e il M5S Vito Crimi. La Stefani, in particolare, più che sul merito si è concentrata sul fatto che i senatori a vita non avrebbero lavorato: “Si degnano di essere presenti solo in particolari situazioni, molto politiche e per fare da stampella al governo”. Crimi, come pure la Stefani, ha fatto presente di essere contrario alla carica di senatore a vita e chiede che anche per loro si proceda a una verifica analoga a quella prevista per gli altri parlamentari.

La discussione sulla convalida è rimandata di una settimana, alla seduta di mercoledì prossimo. Non si è fatta peraltro attendere la reazione di Maurizio Gasparri. “Non so se questi senatori a vita abbiano i requisiti – ha detto – il capo dello stato avrà fatto riflessioni e certi riconoscimenti prestigiosi risolvono il quesito”. Gasparri però critica il fatto che la scelta sia caduta su alcune persone escludendo “significative aree culturali” e menomando il pluralismo; in più, nuovamente rivolto a Renzo Piano, il senatore ne ha criticato la condotta “spregevole”, perché sarebbe venuto in aula solo per votare contro la decadenza.

Nettamente a difesa dei senatori a vita e di Napolitano si sono schierati il Pd e Scelta civica: Luigi Zanda parla di “attacchi volgari” e della questione sollevata da Malan e Casellati come “ridicola”; Benedetto Della Vedova, per parte sua, nota che “non c’è alcun fondamento procedurale” nella richiesta dei due forzisti, visto che “alla Giunta compete solo il vaglio formale sui requisiti”, senza che l’organo possa entrare nei profili delle singole persone.

(g.m.)

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