I Forconi mettono Torino a ferro e fuoco

Pubblicato il 9 Dicembre 2013 alle 16:26 Autore: Daniele Errera

I Forconi mettono Torino a ferro e fuoco

I forconi stanno mettendo a ferro e fuoco le città di Torino e di Genova. Innumerevoli disagi in altre città della penisola. Ma sono i due capoluoghi di regione ad essere nell’occhio del ciclone in questi istanti: a Torino la situazione si è rivelata la più grave.

Nella prima capitale del Regno d’Italia, i manifestanti, aderenti al “movimento dei Forconi”, dimostrando presso piazza Castello, sotto il palazzo della Regione Piemonte, hanno preso sassi e mattoni da un cantiere nelle vicinanze per poi mirare le forze dell’ordine ripieganti sotto i portici del governatorato, da dove hanno lanciato più volte i gas lacrimogeni. Centro degli insulti il Presidente della Giunta Regionale, il leghista Roberto Cota, e la classe politica in generale, come spiega lo striscione attaccato lungo Palazzo Reale: “politici, amministratori, sindacati, ladri legalizzati”. La città è a ferro e fuoco: addirittura in via Garibaldi è stata costituita una vera e propria barricata. Conseguentemente l’assalto ad Equitalia, la società pubblica predisposta alla riscossione dei tributi, è parsa cosa ovvia, salvo il respingimento da parte della Polizia di Stato lungo via XX Settembre. Il capoluogo piemontese sembra una città fantasma, eccezion fatta per i manifestanti e le forze dell’ordine: i negozi del centro sono chiusi, serrati. Gli esercenti sono stati obbligati a concludere anticipatamente la giornata lavorativa proprio dai “forconi”. E’ il caso del celeberrimo bar Caval D’Brons, sito presso piazza San Carlo: dopo aver preso a calci la porta di ingresso, alcuni manifestanti hanno intimato di chiudere nonostante i clienti all’interno. Parte dei mezzi pubblici, inoltre, sono stati bloccati dai partecipanti al corteo. La città è bloccata: la superstrada per l’aeroporto di Caselle, in direzione Torino, è interrotta. Stessa storia per piazza Derna, dove i manifestanti si sono piazzati all’imbocco di ogni traversa e fanno passare talvolta un’autovettura. E i momenti di tensione sono tutt’altro che rari: in questa piazza un autotrasportatore ha violato il blocco e poco vi è mancato per uno scontro manifestanti-forze dell’ordine. La situazione a Torino sud sembra più calma, ma è comunque difficile: via San Marino è inaccessibile a causa dell’utilizzo dei cassonetti per la spazzatura come ostacolo. Stessa sorte per le traverse dell’importante corso.

Protesta a Torino del movimento dei Forconi

Protesta a Torino del movimento dei Forconi

Anche la notte è stata centro di violenze. Il teatro di scontri sono stati i mercati generali di Grugliasco: incendiate più masserizie, tentativi di impedire l’ingresso e l’uscita dei tir carichi di frutta e verdura, incendiata una bancarella in corso Grosseto sono solo alcuni esempi della situazione difficile che sta vivendo la città di Torino. Tuona il sindaco della città, Piero Fassino: “sono preoccupato perché nonostante gli appelli alla ragionevolezza e a non paralizzare la città, in alcuni punti si stanno verificando blocchi. Questo comportamento”, ha proseguito l’ex segretario dei Ds, “denota una mancanza di rispetto di Torino e dei suoi cittadini. La protesta è legittima ma non si può sconvolgere la vita della città e la normalità di chi la abita”.

Daniele Errera

L'autore: Daniele Errera

Nato a Roma classe 1989. Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con la tesi "Dal Pds al Pd: evoluzione dell'organizzazione interna". Appassionato di politica, ha ricoperto vari ruoli nel Partito Democratico e nei Giovani Democratici. E' attivo nell'associazionismo territoriale.
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