“L’Ucraina entrerà in Europa” ma Bruxelles esclude la riapertura dei negoziati

Pubblicato il 13 Dicembre 2013 alle 08:46 Autore: Guglielmo Sano

“L’Ucraina entrerà in Europa” ma Bruxelles esclude la riapertura dei negoziati.

La missione di due giorni, dell’alto rappresentante per gli affari esteri dell’UE Lady Catherine Ashton, ha dato i risultati sperati. Il capo della diplomazia europea ha dichiarato che, il Presidente ucraino Yanukovich, “ha assicurato che intende firmare l’accordo di associazione”. L’Ucraina sembra tornare sui suoi passi e a conferma di ciò, il vice-premier Serhiy Arbuzov, incontrerà in queste ore il Commissario europeo per l’allargamento dell’Unione Stefan Fule, per “discutere le questioni legate alla firma e all’attuazione dell’accordo di associazione Ucraina-UE”.

ucraina

Tuttavia, da Bruxelles, è esclusa la possibilità di negoziare nuovamente i termini dell’accordo. Dopo una trattativa durata tre anni, di cui Yanukovich ha rifiutato l’esito pochi giorni prima dell’incontro che avrebbe sancito l’ingresso dell’Ucraina nella Comunità Europea, al massimo si potranno discutere solo “alcuni aspetti dell’accordo”. Al Premier Azarov, che aveva chiesto 20 miliardi di dollari di aiuti finanziari per accettare l’accordo di associazione e libero scambio, la Ashton quindi risponde chiaramente: “non è una decisione del tipo “qui ci sono i soldi x se firmate”, non siamo interessati a questo, ci interessa che il paese abbia le migliori possibilità di crescere e di sviluppare la sua economia nel modo più forte possibile”. “La mia opinione è che le reali sfide economiche possano essere vinte non solo con il sostegno delle istituzioni europee, ma mostrando di avere un progetto serio” che comprenda un rilancio dell’economia e l’attrazione dei capitali stranieri, ha aggiunto il capo della diplomazia europea: una volta firmato l’accordo, pertanto, Yanukovich “avrà gli investimenti di cui avrà bisogno”.

Lady Ashton invita, inoltre, la nomenclatura ucraina a riflettere, ancor prima che sui vantaggi di un possibile accordo, sulla necessità di risolvere una crisi interna al paese, sfociata nelle proteste che attraversano in particolare la capitale Kiev ormai da 3 settimane e che non accenna a fermarsi, neanche dopo i violenti attacchi falliti dalle forze dell’ordine contro le barricate di Piazza Maidan nella notte e nella mattinata di ieri: “voglio dire che condanno fortemente l’uso della forza – ha infatti dichiarato – soprattutto da quando ho avuto modo di vedere quanto pacificamente stiano manifestando gli ucraini”. Inoltre, sempre la rappresentante europea, ha chiesto al governo di “lasciare andare” gli arrestati degli ultimi giorni e di fare chiarezza su tutti gli atti di violenza. Lady Ashton auspica anche la creazione di una commissione d’indagine indipendente sui fatti di Piazza Maidan.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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