Stamina, niente ricorso del Governo

Pubblicato il 18 Dicembre 2013 alle 20:02 Autore: Gabriele Maestri
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Stamina, niente ricorso del Governo 

Il governo non farà ricorso contro l’ordinanza cautelare del Tar Lazio che aveva di fatto sospeso il parere negativo della prima commissione chiamata a valutare l’applicabilità del metodo Stamina; al contrario, è lo stesso ministro della salute Beatrice Lorenzin a far sapere che il nuovo gruppo di esperti sarà nominato nei prossimi giorni.

Nel consiglio dei ministri che si è svolto oggi si è parlato delle questioni ancora aperte sul metodo che i malati vogliono poter ricevere come cura compassionevole. “L’ordinanza del Tar mostra delle criticità e potrebbe essere appellata – ha detto il ministro -ma si è convenuto che la via migliore per dare risposte certe e veloci ai malati è non procedere per vie giuridiche bensì arrivare in tempi brevi alla formazione del nuovo comitato di esperti”. Al momento, però, non si è andati oltre la disponibilità dell’esecutivo a indirizzare i pazienti che ne abbiano i requisiti “verso cure compassionevoli già riconosciute e autorizzate in Italia”.

vannoni

Per ottenere di essere curati con il metodo Stamina, i malati avevano inscenato nuove azioni di protesta, dissanguandosi con le flebo davanti a Palazzo Chigi e a Montecitorio; la polizia ha fermato due persone e uno dei manifestanti (Sandro Biviano, malato di distrofia muscolare) è stato temporaneamente ricoverato. “Il ministro Lorenzin ha relazionato sulla situazione – ha spiegato il premier Enrico Letta nella conferenza stampa – c’è un procedimento giuridico in corso, ma non è materia su cui il Consiglio dei ministri doveva adottare decisioni».

Nel frattempo, l’ideatore del metodo, Davide Vannoni, mette le mani avanti sul possibile esito del nuovo esame della commissione nominata dal ministero: “Spero che il nuovo comitato scientifico avrà le funzioni che gli ha dato il Parlamento, e cioè di valutare la possibilità di una sperimentazione. Confido che non si dia nuovamente vita al gioco delle tre carte che abbiamo già visto in passato. Arriveremo al primo incontro con questo nuovo comitato con i dati che raccoglieremo all’Università di Miami. In 15 giorni faremo tutte le analisi sul prodotto cellulare che servono”.

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
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