Come debutta l’economia europea nel 2014?

Pubblicato il 2 Gennaio 2014 alle 15:01 Autore: Gianni Balduzzi

Come debutta l’economia europea nel 2014?

E’ cominciato il nuovo anno, sarà finalmente l’anno della ripresa? Vedremo il segno più davanti all’indicatore del PIL? Le previsioni dicono di sì, intanto proveniamo da un 2013 ancora di profonda crisi, che però non è stata uguale dappertutto.

Gli ultimi dati del 2013 si riferiscono al III trimestre, e paiono indicare una ripresa nell’Europa a 28, anche se solo del 0,1%.

E’ il risultato di preformance molto diverse, come vediamo nella seguente mappa:

Rispetto al trimestre precedente a guidare la crescita è l’Est, (con la vistosa eccezione della Repubblica Ceca in recessione) soprattutto Romania e Lattonia, con crescite di più dell’1% da un trimestre all’altro, e dall’altro lato l’Irlanda, che finalmente si riprende dalla sua profonda crisi ed esce anche dal programma del fondo salvastati rimettendo nel mercato i proprio titoli sovrani.

Sempre positive come negli ultimi trimestri Inghilterra e Polonia. Cipro scivola sempre più nella crisi provocata dal crollo delle banche, la sorpresa negativa qui sembra essere la Francia che arretra dello 0,1% come l’Italia (dato rivisto a 0 recentemente per il nostro Paese), e che finora aveva resistito meglio. La Francia sembra infine pagare il proprio modello molto statalista e ingessato che il governo socialista non ha avuto la capacità e la volontà di cominciare a riformare. La Grecia e la Spagna finalmente mettono a segno un dato positivo, anche se solo congiunturale.

Perchè il dato tendenziale da un anno all’altro è ancora un’altra storia, come si vede dalla seguente carta:

 

I Paesi mediterranei sono ancora in negativo, dall’Italia a -1,9% alla Grecia a -3%, con il Portogallo che predendo l’1% è quello che se la cava meglio.

Dopo Inghilterra e Irlanda, è il solito Est a vedersela meglio. Abbiamo crescita sopra il 3% e 4% in Lettonia e Romania, sopra il 2% in Lituania, e se consideriamo come valori molto positivo di questi tempi anche crescite superio all’1%, anche Ungheria e Polonia vanno bene. In frenata la Germania, che rimane sotto tale soglia, e ancora di più la Francia, che sale solo dello 0,2%.

Quella che però interessa di più tutti gli osservatori è la previsione per il 2014 della Commissione Europea, da prendere con le pinze, viste le smentite degli anni scorsi e che osserviamo nella seguente carta:

L’Italia tornerebbe a crescere anche se solo dello 0,7%, ma meglio della Spagna la cui ripresa è ancora incerta, solo +0,5%, a Ovest anche la Francia, forse il prossimo malato d’Europa, arranco con uno 0,9%, staccata dalla sorella tedesca che metterebbe a segno un solido 1,7%. Slovenia e Cipro pagano i dolori delle proprie banche, una crisi più piccola e scoppiata in ritardo rispetto a quella di altri Paesi, ma non meno dolorosa.

Sono i Paesi Baltici, come altre volte a guidare la crescita, tutti sopra il 3%, ma anche Svezia, Polonia, Slovacchia, Romania, superano il 2%Si conferma quel traino del Nord-Est d’Europa, con la vistosa eccezione della Finlandia, colpita da varie crisi, prima di tutto della Nokia.

Importante novità, il ritorno al segno più della Grecia, anche a livello tendenziale, sarebbe la prima volta in 5 anni, e forse il vero  e unico segnale della fine della crisi più profonda dal 1929 per tutto il Continente.

L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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