Il giapponese Grillo

Pubblicato il 3 Gennaio 2014 alle 11:52 Autore: Andrea Turco
Grillo grida al Colpo di Stato

Il giapponese Grillo

“Non cedere alle provocazioni di Renzi su media, le risposte verranno date dai capogruppo M5s nelle sedi opportune”. L’sms inviato dal capogruppo pentastellato Federico D’Incà disegna in modo cristallino la situazione interna al Movimento. Le tre proposte di riforma elettorale presentate ieri da Matteo Renzi hanno infatti creato più di un cedimento all’interno del granitico fortino a Cinque Stelle. Tanto che alcuni grillini hanno fatto più di un’apertura al segretario Pd. Da qui la decisione di inviare l’sms in questione per rinsaldare il fronte del “no al patto col nemico”. E’ infatti questa la tattica perseguita da Beppe Grillo sin dall’inizio dell’avventura in Parlamento del suo Movimento. No a qualsiasi collaborazione con i partiti. No al governo di cambiamento di Bersani. No al coinvolgimento al tavolo delle riforme preparato da Letta. No infine alle proposte messe sul piatto dal sindaco di Firenze. Eppure all’interno dell’offerta renziana ci sono portate che ai Cinque Stelle piacciono, eccome. La riforma del Senato in Camera per le autonomie va in tal senso. Come la riforma del Mattarellum rivisitato in maniera meno proporzionale, altro piatto forte delle proposte del segretario democratico. Ma all’accelerata imposta da Renzi, Grillo e i suoi fedelissimi hanno alzato un muro. Il rischio per Grillo è di fare la fine di Yokoi Shoichi il soldato giapponese che per 28 anni rimase nascosto nella giungla dell’isola di Guam credendo che la seconda guerra mondiale fosse ancora in corso. Venne ritrovato nel 1972 e una volta tornato in patria e scoperti gli esiti del conflitto, dichiarò “ho vergogna di ritornare vivo”. Il mondo intorno lui nel frattempo era cambiato, lui no. E così il leader dei Cinque Stelle a furia di scandire solo “no” corre il pericolo di vedere attuate, senza il contributo importante del suo Movimento, alcune riforme importanti che i cittadini italiani richiedono da tempo. Per questo è importante che sia lui che il M5s mettano da parte l’orgoglio purista e si siedano al tavolo delle trattative.

L'autore: Andrea Turco

Classe 1986, dopo alcune esperienze presso le redazioni di Radio Italia, Libero Quotidiano e OmniMilano approda a Termometro Politico.. Dal gennaio 2014 collabora con il portale d'informazione Smartweek. Su Twitter è @andreaturcomi
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