Provocazione artistica “Michelangelo oggi morirebbe di fame”

Pubblicato il 9 Gennaio 2014 alle 14:35 Autore: Cecilia Lazzareschi

Provocazione artistica “Michelangelo oggi morirebbe di fame”. Così l’artista Pep Marchegiani stuzzica Renzi.

Firenze, 7 gennaio 2014. Una cinquantina di riproduzioni del David di Michelangelo (ma superdotato) sono state poste di fronte ai monumenti più illustri del capoluogo toscano. Tra turisti incuriositi che scattavano foto e lo stupore (per alcuni indignazione) dei cittadini, ha preso vita il blitz artistico “Fu’renze”, ideato dall’artista abruzzese Pep Marchegiani, con l’intento dichiarato di rivolgere una provocazione al sindaco Renzi.

La performance artistica "Fu'renze" a Firenze

La performance artistica “Fu’renze” a Firenze

Come si legge sulla locandina dell’evento “L’arte a Firenze si è fermata al David ed è proprio dal David che deve ripartire”: secondo Marchegiani la pecca della città natale di Michelangelo è proprio quella di non essere andata avanti culturalmente, di essere poco all’avanguardia rispetto ad altre città europee, fossilizzata sul rinascimento e poco propensa a guardare avanti dal punto di vista artistico. E a sostenerlo è uno dei maggiori esponenti della pop-art odierna: un artista, quindi, che si nutre costantemente dell’idea di “modernità”, che da quella è partito ed ha voluto farne il suo punto focale, senza nulla togliere al magnifico passato artistico italiano di cui Firenze è sicuramente la più illustre culla.

Ma l’iniziativa vera e propria, di cui le statue sparse erano solo il preludio, si è svolta all’esterno della Fortezza da Basso: Un Michelangelo senzatetto che dorme su una panchina ed è costretto a ripiegare sulla vendita ambulante delle proprie statuette, per mettere da parte qualche soldo. Il tutto accompagnato dal suo fittizio curriculum aggiornato al 2014. La scelta della location non è casuale: proprio in Fortezza da Basso e proprio il 7 gennaio ha preso il via “Pitti Uomo”, uno dei maggiori eventi internazionali nel campo della moda maschile. Un modo per avere maggiore visibilità oltre al fatto che, evidentemente, l’artista abruzzese avrebbe dato spazio ad altro.

Giusto per verificare, scorrendo l’elenco degli eventi previsti a Firenze, effettivamente la bilancia pende più verso la tradizione. Mostre, rassegne, convegni per lo più incentrate sull’epoca antica fino al Rinascimento o al Barocco, ma non è vero che la vita culturale fiorentina è solo questo. E comunque, anche se lo fosse, è arbitrario ritenerla una mancanza o una tendenza da modificare. Ma tutt’altro che arbitraria sarebbe, al contrario, la valutazione di un atteggiamento troppo radicato nel passato. Tradizione sì, finché non diventa una chiusura al futuro. E su questo Pep Marchegiani non ha dubbi: “La performance aveva l’obiettivo di dimostrare, in modo provocatorio, che oggi Buonarroti a Firenze morirebbe di fame”.

Cecilia Lazzareschi

L'autore: Cecilia Lazzareschi