Caso Marò, l’Italia si aggrappa alla Corte suprema indiana

Pubblicato il 14 Gennaio 2014 alle 19:37 Autore: Alessandro Genovesi
india marò

Con colpevole ritardo e molti imbarazzi, l’Italia comincia timidamente a far sentire la propria voce nel caso dei due marò detenuti dal febbraio del 2012 in India, il maresciallo Massimiliano Latorre e il sergente Salvatore Girone.

È di oggi la notizia, riportata dall’Ansa, della decisione del nostro paese di presentare ricorso alla Corte Suprema dell’India, con lo scopo di “scongiurare l’uso di una legge antiterrorismo”. La legge in questione, la cosiddetta “SUA Act”, che New Delhi utilizza per reprimere la pirateria marittima, non è fra gli strumenti (codici, leggi e convenzioni) specificate dallo stesso massimo tribunale nelle sue sentenze del 18 giugno e 26 aprile 2013 per condurre l’inchiesta e processare i due Fucilieri di Marina italiani.

marò

L’eventuale introduzione di questa legge, ha sostenuto la fonte, “cambierebbe radicalmente lo scenario del processo, perché si tratta di uno strumento antiterrorismo”, inapplicabile a personale militare italiano imbarcato in funzioni di lotta alla pirateria. Il SUA Act, infatti, approvata nel 2002, capovolge l’onere della prova sull’imputato, si estende in acque internazionali e, soprattutto, prevede una richiesta automatica di pena capitale.

Se fosse questa la disciplina da applicare, dunque, i due marò andrebbero incontro alla pena di morte ed è proprio questa la causa primaria dell’accelerazione impressa da Roma, oltre che per mettere fine all’impasse che da quasi due anni sta impedendo a Latorre e Girone di rientrare. Dopo le pressioni esercitate sui vertici dell’Unione europea, il Parlamento potrebbe inviare una missione in India: al Senato è in corso una riunione dei presidenti delle Commissioni esteri e Difesa di Senato e Camera, Pier Ferdinando Casini e Fabrizio Cicchitto, Nicola Latorre ed Elio Vito, per valutare l’invio di una delegazione parlamentare in India.

L'autore: Alessandro Genovesi

Classe 1987, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Udine, è da sempre appassionato di politica e di giornalismo. Oltre ad essere redattore di Termometro Politico, collabora con il quotidiano Il Gazzettino Su twitter è @AlexGen87
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