Bari, l’ex Pd Tedesco appoggerà Forza Italia alle prossime Comunali

Pubblicato il 20 Gennaio 2014 alle 18:22 Autore: Redazione

Mentre a Roma si discute di riforme e di legge elettorale, nei comuni al voto nel mese di maggio – in corrispondenza delle elezioni europee – comincia il dibattito interno ai partiti per la scelta dei candidati alla carica di sindaco.

Oggi, il quotidiano Il Tempo si è occupato della decisione dell’ex senatore del Partito Democratico Alberto Tedesco, che ha ufficializzato il suo appoggio a Mimmo Di Paola, candidato sindaco di Bari – importante comune al voto –, sostenuto da una lista civica vicina a Forza Italia. Una scelta apparentemente singolare ma quasi scontata: i rapporti tra l’attuale primo cittadino in scadenza Michele Emiliano e l’ex assessore della giunta Vendola non sono mai stati idilliaci. E le prossime primarie di coalizione potrebbero vedere la vittoria di Antonio Decaro, deputato Pd e soprattutto personalità vicina a Emiliano, dopo essere stato svezzato politicamente dallo stesso Tedesco.

Proprio sulla candidatura di Decaro, il mister preferenze pugliese ha detto: “Decaro era ed è un professionista che poteva essere prestato alla politica e svolgere un ruolo tecnico nelle materie congeniali. Ha scelto di essere un politico navigato mostrando una grande inclinazione verso i vizi piuttosto che verso le virtù. Mi riferisco al vizio peggiore, cioè il trasformismo”.

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L’accusa non arriva certamente dal pulpito più appropriato, data la nota militanza di Tedesco nelle file democratiche fino alla sua caduta in disgrazia a causa dell’affaire Sanitopoli in Regione Puglia, processo dal quale però è stato prosciolto nel luglio scorso. Quell’avvenimento ha costretto alle dimissioni l’ex assessore dem. A questo proposito, Tedesco si toglie qualche sassolino di dosso: “Mi sarebbe bastato ricevere durante le giornate della Sanitopoli, la metà della comprensione che i democratici hanno avuto per il ministro De Girolamo. Ma non sono né il marito né l’amante di Francesco Boccia”.

Sul candidato di Forza Italia, l’ex senatore si è fatto un’idea ben precisa: “È un imprenditore che ha dato dimostrazione di capacità nel pubblico (ha amministrato la società Aeroporti di Puglia per due mandati ndr) e nel privato, di autonomia nella gestione pubblica e di non farsi ingabbiare in logiche di parte. Ha un profilo civico ideale per rompere la vigente egemonia fatta di mancanza di misura e assoluta autoreferenzialità”.

Poi attacca la gestione Emiliano: “Non può essere etichettata come progressista. Tutto è fermo al punto di partenza, a dieci anni fa. Bari è priva di progettualità, non ha assecondato la vocazione di sviluppo che la faceva definire ‘Capitale del mezzogiorno’. È rimasta un grande paesone indistinto, con l’aggravante che l’anima mercantile appare ferita”.

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