Caso Marò: delegazione parlamentare in India

Pubblicato il 27 Gennaio 2014 alle 15:59 Autore: Daniele Errera

Una delegazione di parlamentari della Repubblica Italiana è ripartita da Nuova Delhi. L’obiettivo era quello di incontrare Massimiliano La Torre e Salvatore Girone, marinai del Reggimento San Marco, più comunemente conosciuti come ‘marò’.

“Ci aspettavamo da tanto la vostra iniziativa unitaria. Non immaginate quanto sia importante per noi questa missione, proprio per il suo carattere unitario e perché ci fa sentire la voce dell’Italia”. Così i due membri del reparto d’élite dell’Esercito Italiano hanno accolto i membri di Camera e Senato nella capitale indiana. L’incontro, durato circa un’ora, è servito a far sentire la vicinanza dell’Italia verso i due fucilieri detenuti nel paese asiatico dal febbraio 2012, quando uccisero due pescatori indiani, in vista dell’udienza della Corte Suprema, in programma per lunedì 3 febbraio. Oggetto dell’incontro con la corte indiana sarà il ricorso italiano.

La tesi degli italiani è di natura difensivista: i fucilieri avrebbero creduto che quei pescatori fossero dei pirati ed avrebbero sparato in acque internazionali. Contraria l’opinione indiana: i pescatori non avrebbero fatto nulla per far credere di essere dei fuorilegge e le acque non erano internazionali, bensì di fascia contigua (nella quale vige la giurisdizione dello stato costiero di Nuova Delhi, ndr).

marò

Siamo soldati, soldati italiani, dobbiamo soffrire con dignità. Ci auguriamo di tornare con onore”. Ed ancora: “mio figlio più grande ha 12 anni, è preoccupato, mi chiede sempre notizie. Molti indiani ci apprezzano come persone e molti pregano per noi”, dicono i due marò alla presenza di alcuni membri della commissione congiunta Esteri – Difesa.

E se il Movimento 5 Stelle rivendica la paternità dell’iniziativa, il Ministro degli Esteri, Emma Bonino, parla di una linea “non delle urla, senza slabbrature, con una posizione solida anche dal punto di vista giuridico: questa era la strada da seguire”. Ed aggiunge, ai microfoni di Radio24: “La legge La Russa, il cui decreto prevedeva la presenza di militari su navi civili senza stabilire per bene le linee di comando, tutto questo sarà utile rivederlo”.

L'autore: Daniele Errera

Nato a Roma classe 1989. Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con la tesi "Dal Pds al Pd: evoluzione dell'organizzazione interna". Appassionato di politica, ha ricoperto vari ruoli nel Partito Democratico e nei Giovani Democratici. E' attivo nell'associazionismo territoriale.
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