Messico, duro colpo ai cartelli della droga: arrestato il boss El Tío

Pubblicato il 28 Gennaio 2014 alle 14:30 Autore: Giacomo Morabito

Dionisio Loya Plancarte, meglio noto come El Tío (“Lo Zio”), nonché boss dell’organizzazione criminale Los Caballeros Templarios, è stato arrestato durante un’operazione della polizia federale messicana. Considerato come fra i più importanti dei cartelli della droga del Messico. Le forze di sicurezza messicane hanno circondato Dionisio Loya Plancarte nella città di Morelia, dove l’uomo si era rifugiato.

Il governo messicano aveva offerto una taglia di 30 milioni di pesos mexicanos (circa 2,5 milioni di dollari statunitensi) per la sua cattura, ricercato per accuse di narcotraffico, criminalità organizzata e riciclaggio di denaro. A capo del proprio cartello dal 2010, El Tío ha guadagnato la fama di terribile leader contrastando sia le forze di polizia sia i rivali appartenenti ad altri cartelli, come Los Zetas, sino a imporsi persino non soltanto nel Messico, guadagnando negli ultimi anni centinaia di milioni di dollari.

L’organizzazione Los Caballeros Templarios, infatti, è presente anche in numerose città degli Stati Uniti, spacciando cocaina, eroina e metanfetamine provenienti dal Messico. Sotto la guida di Dionisio Loya Plancarte, il cartello si è sviluppato nel Messico con ramificazioni in diversi centri, basando il proprio business dal furto delle automobili e la prostituzione ai rapimenti eccellenti.

Messico

Il suo arresto, quindi, è certamente un duro colpo alla criminalità messicana e, allo stesso tempo, migliora la fiducia della popolazione nei riguardi delle istituzioni politiche e delle forze di polizia. Infatti, è noto lo scetticismo generale verso il governo messicano dell’attuale Presidente Enrique Peña Nieto, accusato di badare fin troppo agli affari economici per rilanciare il Paese, al contrario del suo predecessore, Felipe de Jesús Calderón Hinojosa, che aveva avviato una vera e proprio campagna militare contro i cartelli della droga.

Le forze di sicurezza, invece, sono accusate dalla stessa popolazione di collaborare con gli stessi criminali, e ciò ha alimentato l’aumento del numero di vigilantes all’interno del Paese, pronti a intervenire contro i cartelli della droga, come accaduto poche settimane fa nello Stato del Michoacán.