Le opposizioni unite?

Pubblicato il 15 Ottobre 2011 alle 23:09 Autore: Alessandro Siro Campi
Le opposizioni unite?

Uno dei ritornelli che si sono sentiti in questi giorni è che di fronte alla richiesta di fiducia di Berlusconi le opposizioni sono state unite. Qualcuno dice frasi preoccupanti sulle opposizioni, tipo “Abbiamo dimostrato che un’alternativa a Berlusconi esiste”. Vorrei ricordare a chi dice cose del genere che nel 2006 quella che perse voti era una grande coalizione che perse voti proprio perché era troppo grande.

Già due volte il centro sinistra ci ha fatto vedere il film della grande alleanza contro Berlusconi. E due volte è crollato tutto e le elezioni dopo ha perso. Nel 1994 vedemmo vincere Berlusconi. Nel 1996 si lottò tutti per far vincere Prodi. E si vinse. Poi tre anni il miglior Governo della Repubblica (che aveva ottenuto risultati straordinari) venne sostituito da un pasticcio che mischiava persone di centro-sinistra e Cossiga. Fu un fallimento. Nel 2001 ci toccò vedere vincere Berlusconi. La sinistra aveva rinunciato a battersi, era iniziato lo sconfittismo. Quell’idea assurda che non si poteva vincere. Anche allora si fu troppo ingenui per riconoscerlo. Nel 2005 ci furono le regionali. La sinistra aveva paura. Il Manifesto addirittura titolava qualcosa tipo “E se perdessimo anche la Toscana?”. Si vinse in 11 regioni su 12.

Arrivò il 2006. Si distrusse il più grande patrimonio elettorale del centro-sinistra creando l’Unione. Un mostro che comprendeva Mastella e Diliberto. Un mostro che per accontentare tutti scrisse un programma immenso. E vuoto. Quel Governo risanò i conti pubblici. Ma non fece altro. Gli Italiani avevano problemi immensi: l’università in crisi, il lavoro precario, l’impossibilità di costruirsi un futuro per i giovani, le questioni etiche. Nessuna di questa venne affrontata sul serio. La speranza di troppi venne tradita. Nel 2008 rivinse Berlusconi. Ancora.

Siamo a oggi. Lo sconfittismo portava a dire che a Milano, Napoli, Bologna e Torino due vittorie e due ballottaggi fossero un gran risultato. Si trattava, nel resto del Paese, di tenere. Invece la gente ha deciso diversamente. Il centrosinistra ha stravinto.

Per la terza volta (come nel 1996 e come nel 2006) il centro-sinistra ha tra le mani un grande patrimonio elettorale. Ora deve decidere che farsene. C’è chi dice che si deve salvare la democrazia attraverso una grande alleanza tra centro-sinistra e terzo polo. Prima di vedere per la terza volta lo stesso errore (che però questa volta si può prevedere, le prime due volte non si poteva, ma ora c’è la conoscenza necessaria) e lo stesso tradimento delle speranze di tutti, mi piacerebbe chiedere ai leader di centrosinistra cos’è la democrazia. A cosa serve votare e scegliere i propri rappresentanti? La democrazia ha valore solo se permette ai cittadini di scegliere sia chi governerà sia quali obiettivi deve avere.

Se il centro-sinistra si lega con Fini e Casini non potrà realizzare molte cose importanti. Non potrà riformare l’università (perché la sciagurata riforma che la sta ammazzando definitivamente è di un uomo di Fini), non potrà creare una legge decente sul testamento biologico (perché Casini dando una lettura del tutto personale al Catechismo ha deciso che deve decidere lui al posto della coscienza di chi è coinvolto nelle decisioni), non potrà riformare sul serio ammortizzatori sociali e mercato del lavoro.

Davvero c’è chi pensa che si possano motivare gli elettori al grido “se no Berlusconi va al Quirinale”? Davvero si pensa che un giovane che sta vedendo bruciati gli anni migliori della sua vita si preoccupi di quello? Troppe persone hanno bisogno subito che cambino le cose. Troppi disoccupati, troppi precari, troppi malati, … si potrebbe continuare all’infinito, troppi hanno bisogno di un governo che governi davvero facendo scelte coraggiose. Queste persone, se il centrosinistra vincerà e poi non farà nulla (ed è inevitabile con un’alleanza troppo larga) si sentiranno tradite. E smetteranno di votare. E la prossima volta? Perché ci sarà una prossima volta, questa non è l’ultima elezione della storia, sono 17 anni che ogni elezione è quella definitiva, “o noi o la catastrofe”, questa canzone ha stufato… La prossima volta poi rivincono PDL e Lega perché la grande santa alleanza non ha concluso nulla?

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L'autore: Alessandro Siro Campi

Alessandro Siro Campi nasce nel 1975. Si laurea nel 2000 in Ingegneria Informatica e consegue il dottorato nel 2004. Dal 2005 è ricercatore presso il Politecnico di Milano dove si occupa di Web e di interrogazioni e mining dei dati. Il suo blog personale è Alesiro
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