Burkina Faso: la fine di un dinosauro-presidente

Per il Burkina Faso è finita un epoca. È finita l’era Blaise Compaorè dopo 27 anni ininterrotti di presidenza. Per il sessanta per cento della popolazione – i giovani sotto i 25 anni – il paese ha un altro capo di stato.

Loro conoscevano solo lui. E non ne potevano più. Le manifestazioni di piazza sono partite da loro, più che dall’opposizione che ha cercato di cavalcarle.

È finita un epoca, ma forse non ne è ancora nettamente cominciata un’altra. L’esito di questa crisi per il momento non sembra soddisfare i dimostranti, quei giovani che hanno dato la spallata definitiva al vecchio dinosauro-presidente.

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I fatti delle ultime ore: Blaise Compaorè, con un breve comunicato letto in TV da una speaker, si è dimesso. Ha reso vacante il potere che è stato subito riempito dal capo di stato maggiore dell’esercito, il generale Honorè Traorè che è considerato un fedelissimo di Blaise Compaorè.

Per questo motivo davanti allo stato maggiore è continuato un presidio di giovani e oppositori che temono sia cambiata solo la facciata ma che la sostanza rimanga quella di sempre.

Subito dopo le dimissioni Blaise Compaorè è praticamente fuggito dalla capitale con un corteo di auto e una sua milizia privata. Direzione la frontiera con il Ghana sulla cui strada c’è anche il suo villaggio d’origine.

Le prossime ore, la giornata di domani dirà se in Burkina Faso è realmente cominciata una nuova epoca o se, prima che questo accada, si deve sanare la frattura che sembra si sia verificata tra i desideri della piazza e i militari che hanno preso il potere. Questi ultimi si sono affrettati a far sapere che Honorè Traorè sarà un presidente ad hiterim che porterà il paese ad elezioni entro novanta giorni. Vedremo.

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