Intervista a Valeria Ciarambino, candidata del M5S alle regionali in Campania

Pubblicato il 9 Febbraio 2015 alle 14:52 Autore: Antonio Atte

Valeria Ciarambino, 41 anni, è la carta su cui la base del Movimento Cinque Stelle ha deciso di puntare per vincere le regionali di maggio in Campania. Dipendente di Equitalia, dove è stata assistente dell’amministratore delegato e responsabile dell’ufficio stampa, Valeria Ciarambino viene da Pomigliano d’Arco, la stessa città di Luigi Di Maio. Sfumata l’elezione alle europee del 2014, questa volta la Ciarambino punta alla poltrona su cui da 5 anni siede Stefano Caldoro. Alle primarie online del Movimento, la candidata Cinque Stelle ha ottenuto la nomination con 804 voti su 3.765 votanti e ora guarda con fiducia all’appuntamento elettorale.

Valeria Ciarambino, partiamo dal programma. La Campania, come è noto, è una delle regioni italiane col più alto tasso di disoccupazione. Cosa intende fare per arginare questo fenomeno?

Il nostro è un programma partecipativo, aperto ai contributi di tutti, dai cittadini alle associazioni di categoria. Ognuno può concorrere per tracciarne le linee guida. La nostra, sul lavoro, vuole dunque essere una visione sinergica. Un rilancio del lavoro, in Campania, non può che partire dal turismo, dalle eccellenze enogastronomiche e dalla rivalutazione del patrimonio artistico. Penso a Palazzo Fuga a Napoli, per esempio: potrebbe diventare una sorta di Louvre del Mezzogiorno. Per una manutenzione ordinaria degli scavi di Pompei – che attualmente non viene fatta – potrebbero essere impiegate molte persone. Anche il trasporto pubblico deve diventare fonte di occupazione. I treni della Circumvesuviana sono i più vecchi d’Europa: perché non sistemarli? Poi c’è il sostegno alle piccole e medie imprese, alle quali destineremo gran parte del nostro stipendio, come già fanno i parlamentari del Movimento.

Di recente la Cassazione ha stabilito che la zona napoletana di Caivano non era avvelenata, e neanche i suoi prodotti. Lei che è particolarmente sensibile al tema della terra dei fuochi, come commenta la sentenza?

Penso che degli accertamenti seri sullo stato di salute delle nostre terre non siano stati ancora condotti. Certo, i risultati sono sotto gli occhi di tutti: tantissimi bambini muoiono di tumore. A Mariglianella, ad esempio, c’è l’ex azienda chimica Agrimonda, dove da vent’anni veleni chimici combusti giacciono sotto un telo di cellophane, a ridosso di campi coltivati e abitazioni. Invece di spendere 23 milioni di euro per spot pubblicitari sui prodotti agricoli, Caldoro potrebbe impiegare queste risorse nella bonifica del territorio.

valeria ciarambino

Beppe Grillo assieme a Valeria Ciarambino

A proposito di terra dei fuochi, Luigi Di Maio ha detto che prenderà a calci Renzi e Alfano quando verranno in Campania per le regionali. Ha intenzione di farlo anche lei?

Parliamoci chiaro, non mi piace fare populismo e sono contraria a qualsiasi tipo di violenza. Ma sfido i cittadini campani ad accoglierli diversamente. Mi sembra ipocrita dare risalto ad una frase dettata dalla rabbia, quando il governo, nel decreto Milleproroghe, ha tagliato 9,7 milioni di euro per la sorveglianza della Terra dei Fuochi, trasferendoli a Milano per l’Expo.

La candidatura di Vincenzo De Luca alle primarie Pd potrebbe saltare a causa della recente condanna per abuso d’ufficio. Un commento?

Al posto suo non mi sarei candidata.

L’anno scorso i parlamentari Cinque Stelle presentarono una proposta di legge che prevedeva l’abolizione di Equitalia, l’azienda per cui lavora. Qual è la sua posizione in merito?

Ci tengo a precisare che il Movimento non è contro i dipendenti di Equitalia. Ma è chiaro che il modello su cui si regge l’azienda non è più adeguato. Va assolutamente modificato l’impianto.

Alle primarie online del Movimento lei ha ottenuto 804 voti su 3.765 iscritti: pochini. Non pensa che il sistema di democrazia via web del M5S sia un po’ troppo esclusivo?

Non penso sia esclusivo, anzi. Chiunque può iscriversi al nostro Movimento, basta presentare un documento di identità. Certo, è un sistema migliorabile. Ma mi preoccuperei di più delle primarie Pd. A Ercolano, ad esempio, dietro il recente boom delle iscrizioni al partito, c’è l’ombra della camorra.

Ha sentito Beppe Grillo?

No, non ci siamo ancora sentiti. Ma immagino che ci vedremo presto per la campagna elettorale.

 Antonio Atte

L'autore: Antonio Atte

Classe '90, stabiese, vive a Roma. Laureato al DAMS con 110 e lode, si sta specializzando in Informazione, editoria e giornalismo presso l'Università degli studi Roma Tre. E' appassionato di politica, cinema, letteratura e teatro. Mail: antonio.atte@termometropolitico.it. Su Twitter è @Antonio_Atte
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