Naufragio nelle acque del Mediterraneo: Renzi chiede Consiglio Ue straordinario

Pubblicato il 19 Aprile 2015 alle 13:01 Autore: Emanuele Vena
naufragio

La tragedia più grande della storia dell’immigrazione. E’ quella accaduta in nottata a cusa di un naufragio a nord della Libia, a causa del rovesciamento nelle acque del Mediterraneo di un peschereccio di circa trenta metri. Sulla nave sembra fossero stipati sino all’inverosimile oltre 700 profughi. Le cifre arrivano direttamente dai superstiti recuperati, il cui numero ad ora è pari a 28, nonostante le autorità sperano si possano salvare altre vite umane.

Secondo una prima ricostruzione, a mezzanotte sarebbe scattato l’allarme, lanciato dal comandante del mercantile portoghese King Jacob, in fase di avvicinamento al peschereccio in difficoltà. I migranti, alla vista del mercantile, avrebbero iniziato a spostarsi in massa sullo stesso lato dell’imbarcazione – quello appunto direttamente rivolto alla nave portoghese – provocando il rovesciamento del peschereccio.

Immediato l’intervento della Guardia Costiera nazionale italiana, che ha prontamente inviato la nave Gregoretti, che sinora – affiancata da una decina di mezzi coinvolti nelle operazioni di soccorso – ha recuperato 23 corpi senza vita. Ma i soccorritori sperano di alleviare un bilancio che si preannuncia catastrofico, confidando nella temperatura dell’acqua non eccessivamente fredda e nella possibilità che alcuni naufraghi siano riusciti ad aggrapparsi ad oggetti galleggianti.

Naufragio, Renzi chiede vertice Ue entro la settimana

“L’Italia chiede un Consiglio europeo straordinario, perchè è impensabile non ci sia un sentimento di vicinanza che l’Unione europea ha mostrato in altre vicende” ha detto il premier Matteo Renzi in conferenza stampa. Renzi ha pure annunciato un imminente Consiglio dei ministri dell’Interno. “Sono 976 gli scafisti in carcere grazie all’intervento delle autorità italiane. In questo l’Italia ha acquisito credibilità e autorevolezza. Vogliamo prendere lo scafista responsabile della tragedia”, ha aggiunto il premier. “Quello che chiediamo -avverte Renzi- è di non essere lasciati soli, non tanto nell’emergenza in mare, perché è naturale che in queste situazioni il mare sia una brutta bestia. La nostra è una questione politica, di dignità dell’uomo, è di bloccare questo traffico di essere umani”. E a chi rievoca Mare Nostrum, il premier risponde “Mare nostrum è un’operazione tampone se non non rimuoviamo il problema alla radice non daremo mai risposte adeguate”. Renzi respinge le critiche: “Il lavoro che sta facendo l’Italia talvolta in una condizione di quasi solitudine, talvolta in compagnia di altre realtà internazionali è oggettivamente straordinario, e sono inconcepibili le polemiche di una piccola parte politica italiana”. Infine una risposta indiretta a Salvini che aveva chiesto il blocco navale. “Un blocco navale va capito come lo si fa; se fatto in certi modi può fare un favore a scafisti, perchè sei costretto a prendere i profughi, e finirebbe per essere un servizio taxi”. Se invece ci si riferisce a un blocco delle partenze dalla terraferma, ha osservato Renzi, “stante alla situazione attuale sarebbe impossibile farlo in Libia vista la situazione di guerra civile”.

Naufragio a Nord della Libia, le reazioni della politica

“Ci troviamo davanti a una tragedia immane che deve scuotere la comunità internazionale e richiama all’impegno i Paesi dell’Unione Europea” afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Durissimo invece il commento del leader della Lega Nord Matteo Salvini: “altri morti sulle coscienze sporche di Alfano, Renzi e dei falsi buonisti”. Altrettanto secca la replica del PD, con il vicesegretario Lorenzo Guerini che accusa il leader leghista di sciacallaggio.

Critiche anche dalla Chiesa, con il cardinal Poletto che dichiara: “basta con le sciocchezze di Salvini”. Un messaggio arriva anche da Papa Francesco, che prega per i naufraghi, ricordandoli come “uomini e donne come noi, che cercavano la felicità”.

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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