Rai, Campo Dall’Orto alla ricerca dei Gullit e dei Van Basten

immagine del direttore generale della rai antonio campo dall'orto seduto alla scrivania

Il direttore generale in carica della Rai Antonio Campo Dall’Orto affronta il tema dell’organizzazione dei palinsesti ricorrendo a una metafora calcistica: “Mi sento come quelli allenatori che arrivano a inizio stagione con una squadra già messa in piedi da qualcun altro. Da qui a fine anno il Prime Time è programmato. Tra marzo e maggio ci sarà spazio per iniziare a disegnare una Rai più simile a quella che immagino. Inizieremo a sperimentare da subito, come il 6 settembre, nel giorno del compleanno di Andrea Camilleri, con un piccolo omaggio. Per i talk show, mi interessa che lascino un pensiero in più a quelli che lo guardano, poche persone che parlano, molti punti di vista differenti, un unico fil rouge: fare informazione”.

“Affiancare nave Rai a nostra società”

“Se la mia missione ha un senso – conclude il nuovo direttore generale di Viale Mazzini – e credo ce l’abbia, è far affiancare la nave della Rai a quella della nostra società. Non si tratta di educare ma capire quello che succede. E vedrete che se lo schema funziona, in qualsiasi momento possono spuntare i Gullit e Van Basten”.

“Cambiare la mentalità per avere una Rai pop”

“Quello che deve cambiare prima di tutto è la mentalità di chi lavora nella nostra azienda, si tratta di una discontinuità culturale non tecnologica. Mi verrebbe da usare una parola forse abusata ma che sintetizza bene quello a cui mi sto riferendo: pop”