Dimissioni Guidi: la guerra segreta tra i ministri

Pubblicato il 8 Aprile 2016 alle 14:09 Autore: Redazione
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Dimissioni Guidi: ieri a Potenza si è tenuto il colloquio tra l’ex ministra dello sviluppo economico Federica Guidi e i pm della procura del capoluogo lucano, titolari dell’inchiesta sul petrolio in Basilicata: dopo tre ore di conversazione – a fronte della mezz’ora della Boschi – la Guidi si dice soddisfatta, perché considerata “parte lesa” dai magistrati che ha ringraziato pubblicamente “per avermi dato la possibilità in tempi così brevi di chiarire una vicenda così importante per me”.

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Dimissioni Guidi: la guerra segreta tra i ministri

La bufera scoppiata dalle intercettazioni tra la Guidi e il compagno Gianluca Gemelli – che avrebbe sfruttato la loro relazione per ottenere lo sblocco di Tempa Rossa – non finisce qui: l’imprenditore fa nomi importanti, come quello di Graziano Delrio. “Ti devo parlare da vicino, ma proprio da vicino, molto da vicino… Tutte cose che addirittura ti puoi togliere pure qualche sfizio… ma serio, eh?… Hai visto il caso di Reggio Emilia? Finito ’sto casino usciranno le foto di Delrio a Cutro (un paesino calabrese) con i mafiosi… Tu non ti ricordi quello che io ti dissi, che c’era un’indagine… quelli che hanno arrestato a Mantova, a Reggio Emilia, i Cutresi, quelli della ’ndrangheta… No, te l’ho detto, perché chi ha fatto le indagini è il mio migliore amico, e adesso ci stanno le foto di Delrio con questi».

Gemelli parla con Valter Pastena, dirigente della Ragioneria di Stato: dalle parole dell’imprenditore spunta l’esistenza di un’attività di dossieraggio su presunti rapporti tra il ministro Delrio e ‘ndrangheta, accuse dalle quali il ministro è già stato scagionato. “Sono interessato, piuttosto, a sapere se esiste o è esistita un’attività di dossieraggio nei miei confronti, volta a screditarmi, basata su presupposti totalmente infondati” ha affermato il ministro dei Trasporti, che esporrà un esposto in procura.

Dai verbali d’inchiesta spuntano nuovi nomi di esponenti del Governo Renzi: i sottosegretari alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti e Claudio De Vincenti e il ministro Pier Carlo Padoan. Gemelli guidava una vera e propria associazione a delinquere denominata dalla stessa Guidi “combriccola” o “quartierino”, che mirava ai piani alti. Federica Guidi parla chiaramente del suo ex vice De Vincenti come di un membro della combriccola del compagno, che però “era la sua rovina, doveva stare molto attenta a lui perché sapeva tutto”.

L’ex ministra continua : “L’hai capito chi glielo ha messo Padoan? Sempre quel quartierino lì. Oltre al fatto che si conoscono perché andavano a scalare insieme da vent’anni, lui De Vincenti e Padoan… ma glielo ha messo sempre quel quartierino lì…”; Gemelli otteneva continuamente informazioni dalla compagna, mentre tesseva la sua “rete” di rapporti trasversali per soddisfare i suoi interessi personali: tra questi ci sarebbero nomine e appalti per la sua società; corsie preferenziali, come quella legata all’ormai noto emendamento – prima dichiarato inammissibile e poi riproposto e approvato – che avrebbe sbloccato Tempa Rossa.

Giulia Perbellini

L'autore: Redazione

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