Spagna: su proposta Podemos, salario minimo aumenta da 655 a 800 euro

Pubblicato il 29 Novembre 2016 alle 12:08 Autore: Alessandro Faggiano
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Spagna: su proposta Podemos, aumentato salario minimo da 650 a 800 euro

La compagine viola guidata da Pablo Iglesias e Íñigo Errejón ha portato a casa la prima vittoria nel Congresso. Una delle prime proposte di legge sotto il nuovo governo Rajoy è stata l’aumento del salario minimo interprofessionale. L’obiettivo è di portarlo dai 650 attuali agli 800 euro nel 2018, e 950 euro nel 2020. La legge è stata approvata con successo, attraverso il voto favorevole di Unidos Podemos e del PSOE. Il partito di centrodestra, Ciudadanos, ha optato per l’astensione. Voto contrario per la formazione di governo (Partido Popular). Opposizione che, da sola, non basta. La votazione – celebrata la settimana scorsa – ha carattere vincolante (come affermato dalla stessa ministra del lavoro, Fátima Báñez). Nel caso non venisse rispettata, in effetti, l’esecutivo potrebbe essere portato in tribunale.

Spagna: SMI a 800 euro in 2018, a 950 euro in 2020

Il salario minimo interprofessionale (attualmente fissato a 655 euro) salirà a 800 euro entro il 2018. Due anni più tardi, dovrebbe toccare i 950 euro. Un incremento notevole: per fine legislatura, l’ SMI aumenterebbe del 31%. Adesso si parlerà della modalità di attuazione della legge. Nonostante il PSOE abbia appoggiato la proposta di Podemos, i socialisti vorrebbero una implementazione graduale. Per Ciudadanos, l’SMI deve essere legato allo stato economico e al costo della vita. Pertanto, dovrebbe essere diverso per ogni Comunità Autonoma. Infine, il PP sembra rassegnato a dover accettare la sconfitta parlamentare. Il governo di minoranza stenta. Ciudadanos è messo alle strette nella forbice dei partiti tradizionali. Il solo Podemos sembra in pieno dominio della situazione. Il partito di Iglesias propone e rilancia, cercando costantemente l’appoggio del PSOE e forzando Ciudadanos all’astensione.

Podemos atteso al varco

Nelle ultime settimane, una violenta campagna mediatica si è abbattuta sul partito di Iglesias. La formazione morada ha celebrato, di recente, il congresso per la Comunità Autonoma di Madrid. Si votava per la direzione del partito nella capitale. Gli occhi e le orecchie dei mass-media si sono concentrati sulla supposta “lotta per il potere fratricida” tra il candidato del segretario generale Iglesias, Ramón Espinar, e quello del segretario politico Errejón, Rita Mestre. Dopo una serie di accuse rivolte a Espinar per una presunta compravendita immobiliare poco etica, il candidato del segretario generale ha comunque avuto la meglio. Adesso c’è grande attesa per il congresso di Vista Alegre, dove c’è in ballo – questa volta – la direzione nazionale del partito. Podemos, Iglesias ed Errejón sono attesi al varco della gogna mediatica.

 

L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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