Elezioni comunali Palermo 2017: candidati, sondaggi e risultati

Pubblicato il 24 Maggio 2017 alle 10:30 Autore: Emanuele Vena
elezioni comunali palermo 2017 - palazzo delle aquile, sede dell'amministrazione comunale

Elezioni comunali Palermo 2017: candidati, sondaggi e risultati

Aggiornamento 12 giugno 2017 – Elezioni Comunali Palermo 2017, i risultati del primo turno: il sindaco uscente Orlando (centrosinistra, 46.04%) si riconferma primo cittadino, approfittando della nuova legge elettorale che pone la soglia per l’elezione al 40%. Affluenza al 52.60%, oltre 10 punti in meno del 2012.

Palermo è uno dei principali comuni chiamati al voto alle prossime elezioni amministrative di giugno.

Il capoluogo di regione della Sicilia rinnova la propria giunta comunale, dopo 5 anni a guida Leoluca Orlando. C’è grande attesa per il voto di Palermo, oltre che di Trapani e delle città minori siciliane chiamate al voto. Verdetti che rappresenteranno un’importante cartina di tornasole. Nonché un antipasto per la grande sfida delle elezioni regionali, previste il prossimo 5 novembre.

Elezioni comunali Palermo 2017: i risultati precedenti

Nel 2012 la città fu scenario di uno scontro tutto interno al centrosinistra. Al ballottaggio Orlando – sostenuto da Italia dei Valori e da parte della sinistra radicale ed ecologista – diventò sindaco di Palermo per la quarta volta, prevalendo su Fabrizio Ferrandelli, (candidato del PD e della sinistra vendoliana), che aveva vinto le primarie del centrosinistra precedendo Rita Borsellino, sorella del magistrato vittima di mafia Paolo Borsellino.

Il 2012 rappresentò dunque una vera e propria debacle per il centrodestra, diviso tra più candidati e fuori dai giochi già al primo turno. A rappresentare il neonato M5S fu Riccardo Nuti – oggi deputato – che ottenne poco meno del 5% dei consensi.

elezioni comunali palermo 2017 - risultati 2012

Elezioni comunali Palermo 2017: i candidati

La battaglia tra Orlando e Ferrandelli tornerà in scena con il voto di giugno. Il sindaco uscente si ripresenterà alle urne, sostenuto da 7 liste: Alleanza per Palermo, Palermo 2022, Movimento 139, Mosaico Palermo, Uniti per Palermo, Sinistra Comune, Democratici e Popolari. Sono 7 anche le liste a sostegno di Fabrizio Ferrandelli: Palermo con Fabrizio, I Coraggiosi Palermo, Palermo prima di tutto, ​Udc, Cantiere Popolare, Forza Italia, Al Centro.

Oltre a loro, vi sono altri 6 candidati sindaco (tra parentesi le liste a sostegno): Ugo Forello (Movimento 5 Stelle), Francesco Messina (Centro riformista), Ismaele La Vardera (Centrodestra per Palermo), Ciro Lomonte (Siciliani Liberi), Nadia Spallitta (Nadia Spallitta sindaco) e Marco Lo Bue (Cambiamo Palermo con i palermitani).

Il dato politico di maggiore rilievo rappresenta la scomparsa del simbolo del PD. I dem per l’occasione hanno scelto di “fondersi” con i centristi di Angelino Alfano ed altri membri ex UDC sotto l’etichetta dei Democratici e Popolari, a sostegno del sindaco uscente Orlando. A conferma di un momento piuttosto opaco per il partito di Matteo Renzi nell’isola.

Elezioni comunali Palermo 2017: gli ultimi sondaggi elettorali

Secondo le ultime rilevazioni, al ballottaggio potrebbe riproporsi la sfida tra Orlando e Ferrandelli. A 5 anni di distanza, restano infatti loro i favoriti per l’accesso al secondo turno del 25 giugno.

Secondo la rilevazione condotta a fine marzo da EMG, il sindaco uscente sarebbe poco sotto il 38%, staccando di quasi 9 punti Ferrandelli. Uno scenario simile a quello presentato dallo stesso istituto anche nell’ultimo sondaggio svolto qualche giorno fa. Decisamente più vicini i due invece per Quorum, che vede il leader de I Coraggiosi al 39%, un punto sopra ad Orlando. Entrambi gli istituti non danno speranze a Forello, candidato del Movimento 5 Stelle. Pur crescendo notevolmente rispetto al 2012, i pentastellati sembrano non poter andare oltre il 20-22%. Decisamente più staccati invece gli altri candidati.

Elezioni comunali Palermo 2017: la nuova legge elettorale

Lo scenario delineato dai sondaggi tuttavia non esclude l’ipotesi di chiusura della partita già al primo turno. La nuova legge elettorale per i Comuni, approvata dalla regione Sicilia, cambia i requisiti. Ed ora prevede l’elezione a sindaco per il candidato che raggiunge il 40% dei voti. Non servirà più dunque la maggioranza assoluta dei consensi per vestire la fascia tricolore.

In caso di parità e superamento del 40% da parte di più candidati, vince quello le cui liste collegate ottengono più voti. In caso di ulteriore parità, vince il candidato sindaco più giovane. Discorso opposto in caso di parità al ballottaggio, dove invece vince il più anziano. Tra le modifiche va segnalata anche la reintroduzione dell’effetto “trascinamento”. Ovvero, l’assegnazione del voto di lista al sindaco ad essa collegato anche in mancanza di preferenza sul nome del sindaco stesso. Resta confermata invece la possibilità di voto disgiunto, esprimendo il voto per un candidato sindaco e, contemporaneamente, per liste a lui non collegate.

A non cambiare è anche il meccanismo di assegnazione dei seggi in Consiglio comunale. Il candidato che vince al primo turno ottiene il 60% dei seggi, a patto che le sue liste abbiano superato il 40%. In caso di vittoria al ballottaggio, il nuovo sindaco ottiene il premio solo se l’insieme delle liste a lui non collegate non abbia ottenuto al 1° turno complessivamente il 50%+1 delle preferenze. Inoltre, va ricordato che alla ripartizione dei seggi partecipano solo le liste che superano la soglia di sbarramento del 5%. Un meccanismo che nel 2012 permise ad Orlando di fare bottino pieno con la sua Italia dei Valori. Che ottenne ben 30 dei 50 seggi in Consiglio, visto il mancato raggiungimento del 5% da parte dell’altra lista a lui collegata.

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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