Reddito di Inclusione 2018: soldi erano già stanziati, ridotti i beneficiari

Pubblicato il 4 Settembre 2017 alle 12:04 Autore: Daniele Sforza
programmi elezioni, legge 104 Reddito di Inclusione 2018: soldi già stanziati e beneficiari ridotti

Reddito di Inclusione 2018: soldi erano già stanziati, ridotti i beneficiari.

Il Reddito di Inclusione 2018 sarà una misura per la lotta alla povertà che riguarderà una platea di beneficiari ridotti. Per averne accesso bisognerà avere dei requisiti piuttosto stringenti. E rispetto alle altre due misure di lotta alla povertà (carta Sia e carta Asdi), i soggetti che potranno trarre vantaggio dal Rei saranno di meno. Fioccano infatti le polemiche per una misura salutata dal Governo come “un aiuto a famiglie più deboli, un impegno di Governo, Parlamento e Alleanza contro povertà”. Ma è veramente così? Certo: il Reddito di Inclusione 2018 sarà una misura che fa comodo a molti. Soprattutto a certe categorie di soggetti penalizzati dalle circostanze della vita. Eppure saranno solo 400 mila le famiglie a poterne beneficiare. Su una platea di 1,6 milioni circa. Praticamente un quarto della platea di bisognosi.

Benvenuto Reddito di Inclusione, addio Sia e Asdi

Il Reddito di Inclusione, di fatto, ingloberà sia la carta Sia, ovvero il Sostegno all’inclusione attiva, sia la carta Asdi, ovvero l’assegno sociale di disoccupazione. Se la prima misura non ha avuto molto successo sin dal principio, la seconda misura riguardava tutti quelle persone disoccupate che avevano concluso il beneficio della Naspi. Il Reddito di Inclusione che entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2018, invece, riguarderà una platea di beneficiari più ristretta.

Anche le risorse implementate dal Governo per il Rei sono le stesse delle due misure sopraccitate. Che a oggi sono sparite. Insomma, soldi sono gli stessi, ma i beneficiari sono di meno. Questo per via dei requisiti, che mettono da parte moltissime persone.

Reddito di Inclusione 2018: requisiti per l’accesso

Potranno avere accesso prioritario al Reddito di Inclusione nuclei familiari con minorenni o disabili, donne incinte e disoccupati over 55. Il nucleo familiare di chi richiedere il Rei dovrà avere un reddito annuo non superiore a 6 mila euro e un valore del patrimonio immobiliare che non superi i 20 mila euro. Sotto quest’ultimo aspetto, il valore non conta quello della prima casa. Il Rei è inoltre compatibile con un’attività lavorativa, ma non con l’assegno di disoccupazione. L’erogazione prevede 12 mensilità con un minimo di 190 euro a un massimo di 490 per nuclei composti da 5 o più componenti. Il Rei ha anche la benefica finalità di introdurre gradualmente i soggetti che ne beneficiano nel mondo del lavoro. Se il progetto di reintegrazione non viene rispettato, il Rei salterà automaticamente.

Tra gli altri requisiti di accesso al Reddito di Inclusione, sono compresi un conto in banca non superiore a 10 mila euro. Il possesso di un’auto sopra i 1300 cc che non sia stata immatricolata nell’ultimo anno dalla richiesta del Rei. Lo stesso varrà per le moto sopra i 250 cc, ma il limite temporale di immatricolazione sarà più ampio: 3 anni.

Reddito di Inclusione: non basterà per tutti

L’Unione dei Consumatori ha già bocciato la nuova misura per la lotta alla povertà che entrerà in vigore dal 2018. Secondo l’associazione, infatti, gli importi risultano “vergognosi” e la platea “insufficiente”. Affermazioni rinvigorite da Luciano Cerasa sul Fatto Quotidiano dello scorso 30 agosto. Questi ha infatti definito il Rei uno strumento che “prende ai poveri per dare ai poveri”. Una misura presentata come nuova, rischia di essere già vecchia grazie alle risorse già stanziate. E insufficiente per una platea di bisognosi in totale: 4,5 milioni i poveri assoluti che necessiterebbero di un vero sostegno.

Per i disoccupati under 55, le donne non in stato di gravidanza e i nuclei familiari ove non siano presenti minorenni o disabili non avranno accesso al Rei. E neppure quei nuclei il cui reddito superi i 6 mila euro, cifra considerata da più parti molto bassa e stringente. Alla luce di questi numeri e di questi fatti, il nuovo Reddito di Inclusione rischia quindi di essere insufficiente. Almeno è questa la forte paura delle parti direttamente interessate.

SEGUICI SU FACEBOOK E TWITTER

RIMANI AGGIORNATO: ISCRIVITI AL FORUM DI TERMOMETRO POLITICO A QUESTO LINK

L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
Tutti gli articoli di Daniele Sforza →