Immigrazione: chi sta ottenendo la cittadinanza italiana e dove. Tutti i dati

Pubblicato il 17 Novembre 2017 alle 11:52 Autore: Gianni Balduzzi
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Immigrazione, chi sta ottenendo la cittadinanza italiana, e dove, tutti i dati

Le concessioni di cittadinanza in Italia stanno vivendo un boom, lo sappiamo. Sono stati quasi 185 mila gli extracomunitari che sono divenuti italiani nel 2016, il 5,3% di quelli presenti nel nostro Paese. Erano meno di 50 mila nel 2011.

In più sono quasi 17 mila i comunitari, soprattutto rumeni, che hanno ottenuto lo stesso riconoscimento. Per un totale che supera le 201 mila.

In parte c’entra la semplificazione delle procedure, con l’autocertificazione dei documenti garantita dal 2012, ma si tratta soprattutto del risultato della presenza strutturale degli stranieri in Italia. Ovvero, ormai sono sempre di più coloro che possono vantare una residenza superiore ai 10 anni e un reddito necessario per ottenere la cittadinanza.

E sono sempre di più gli stranieri nati nel nostro Paese che hanno raggiunto i 18 anni.

Infatti, mentre un tempo l’acquisizione di cittadinanza per matrimonio era piuttosto importante, oggi il 90% dei casi riguarda altre figure. Coloro che hanno compiuto 18 anni dopo essere nati in Italia (elezione della cittadinanza) o che sono residenti da 10 anni; o i casi più rari di trasmissione dai genitori – per esempio per adozione – o perchè questi erano italiani, per esempio per i discendenti dei vecchi emigranti italiani.

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Immigrazione, gran parte dei nuovi italiani sono giovani

In particolare sono cresciuti i giovani, 18enni o comunque under 30. Nel 2011 solo il 32,3% aveva meno di 30 anni tra i nuovi italiani, mentre nel 2016 il 51,3%.

61 mila circa di questi giovani è nato in Italia, e il 67% di questi in realtà non è mai immigrato.

Come vediamo sotto il 41,2% aveva addirittura 19 anni. Ovvero ha chiesto la cittadinanza una volta compiuti i 18 anni. Potendo dimostrare (in realtà con l’autocertificazione) che è nato in Italia e ci ha risieduto economicamente.

Calano invece, rispetto al 2011, dal 75,3% al 47,1%, i 30-59enni.

Non ci sono enormi differenze tra uomini e donne, se non che gli uomini tendono a ottenere la cittadinanza per lo più tra i 40 e i 49 anni rispetto alle donne, ma tali divari vanno appiattendosi.

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Naturalmente è nelle province con già più immigrati che si verificano le maggiori concessioni di cittadinanza, quindi nell’Est Lombardia, in Veneto, Trentino Alto Adige, parte della Toscana, ma anche nelle Marche e nel torinese. Non al Mezzogiorno.

Però se osserviamo le aree in cui c’è una crescita delle nuove cittadinanze, a destra, in rosso, allora anche il Sud diventa protagonista. La Sicilia, Cosenza e Reggio Calabria, le province di Caserta e del Molise, parte della Sardegna.

Evidentemente erano anche le aree in cui in precedenza le nuove cittadinanze erano pochissime, essendo molto ridotto il numero di stranieri e il fenomeno dell’immigrazione.

A quanto pare si tratta di un fenomeno che continuerà fino a stabilizzarsi quando saranno passati 18 anni dagli anni in cui il flusso di immigrati si è stabilizzato a sua volta. Cambi di leggi permettendo.

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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