Bollette a 28 giorni: dl Fisco approvato, torna la fatturazione mensile

Pubblicato il 16 Novembre 2017 alle 14:48 Autore: Giulia Angeletti

Bollette a 28 giorni: dl Fisco approvato, torna la fatturazione mensile

Ci siamo, con l’approvazione del decreto fiscale connesso alla Manovra di bilancio potremo dire addio alle bollette a 28 giorni.  La commissione Bilancio del Senato ha infatti dato il suo via libera al dl che prevede tutta una serie di misure, tra cui lo stop all’odiata – e giudicata scorretta – fatturazione accorciata.

Stop bollette a 28 giorni per Tlc, pay tv e internet

Torneranno perciò mensili le bollette relative ai servizi di telecomunicazione, pay tv e internet. L’ormai noto emendamento del Pd, riformulato dal relatore Silvio Lai, è stato approvato nel contesto della discussione sul dl Fisco.

Le nuove scadenze previste saranno appunto o mensili, o programmate in multipli del mese. E’ stata inoltre fatta chiarezza in merito alle promozioni – spesso attivate soprattutto dai gestori di telefonia fissa e mobile – le quali non potranno essere rinnovate per periodi inferiori a una mensilità o durare meno tempo di un mese. Per quanto riguarda invece la fruizione del servizio di connessione internet, le compagnie avranno ora l’obbligo di segnalare se la fibra arriva in centrale o direttamente al domicilio.

bollette a 28 giorni

Stop bollette a 28 giorni, le sanzioni

Ma veniamo alle sanzioni. Queste sono previste innanzitutto per tutte quelle società che non si adegueranno alla norma entro 120 giorni; ma anche per quanto riguarda i consumatori sono previsti degli indennizzi forfetari.

E’ stato infatti stabilito un indennizzo forfetario di 50 euro per tutti coloro che subiranno una “variazione dello standard minimo” della scadenza mensile (o dei suoi multipli) da parte dell’operatore. Ogni giorno di fatturazione illegittima costerà poi 1 euro in più alla compagnia.

Sarà l’Agcom – l’Autorità delle comunicazioni –  a vigilare sull’effettiva applicazione della norma da parte degli operatori; sarà inoltre suo compito fornir loro tutte le informazioni per rientrare negli standard minimi oltre i quali scattano le sanzioni. Proprio per questa occasione d’altronde è stato raddoppiato l’apparato sanzionatorio, il quale passerà così da un minimo 240mila euro a un massimo di 5 milioni.

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L'autore: Giulia Angeletti

Giornalista pubblicista classe 1989, laureata in Scienze Politiche, "masterizzata" presso la Business School del Sole 24 Ore, attualmente è addetta stampa e redattrice per Termometro Politico. Affascinata dal mestiere più bello del mondo e frustrata dalla difficoltà di intraprendere più seriamente questa professione, pianifica numerosi "piani B" per poter sbarcare il lunario nel settore della comunicazione. Ama informarsi e leggere, odia avere poco tempo per farlo. Su Twitter è @GiuliaAngelett3
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