Brutti e Cattivi: l’esordio di Cosimo Gomez, tra il grottesco e il geniale
Brutti e Cattivi: l’esordio di Cosimo Gomez, tra il grottesco e il geniale
“Brutti e cattivi”, Tra il grottesco e il geniale. Presentato a Venezia 74 il primo film di Cosimo Gomez porta con sé grandi volti noti spiccano quelli di Claudio Santamaria e Marco d’Amore come non li avete mai visti, brutti e cattivi.
Brutti e cattivi non è un film perbenista
È un film che non lascia spazio al perbenismo che spesso ci viene imposto dalla società odierna quando si parla di determinati argomenti come ad esempio la disabilità. Gomez riesce a farci vedere le cose in modo diverso, riusciamo a guardare questi criminali come criminali nonostante i loro handicap fisici.
Non è un film prevedibile. Dall’inizio alla fine è un susseguirsi di colpi di scena, i personaggi riescono ad essere ancora più cattivi di come ci sono stati presentati, finiamo con il dimenticare che non hanno le gambe o le braccia e riusciamo a vederli per quello che sono: brutti e cattivi.
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Bruttie e cattivi: un esordio audace per Cosimo Gomez
Un audace esordio per Cosimo Gomez che con il suo cast ha il coraggio di mettere in scena una commedia spregiudicata trattando temi caldi che non lasciano indifferenti.
Dimenticate il buonismo e lasciatevi trasportare nel mondo sporco e disonesto nella periferia romana con: il Papero (Claudio Santamaria) mendicate senza gambe; Ballerina (Sara Serraiocco) sua bellissima moglie senza braccia; Giorgio Armani detto “il Merda” (Marco D’Amore) rastafariano doc e il nano scassinatore Plissè (Simoncino Martucci). Tutti insieme organizzano una rapina in banca ai danni della mafia cinese; come immaginabile le cose si complicano e ognuno vuole la fetta più grande della torta.
Come dice il trailer sfacciati, osceni, maleducati, cazzuti, brutti e cattivi. Non è abbastanza per convincervi?
