Renata Rapposelli: un’amica mette nei guai il figlio, cosa ha detto

Pubblicato il 15 Dicembre 2017 alle 17:18 Autore: Maria Alfonsina Iemmino Pellegrino
Renata Rapposelli

Renata Rapposelli: un’amica mette nei guai il figlio, cosa ha detto

Il 13 dicembre è andato in onda un nuovo episodio del noto programma di cronaca nera Chi l’ha visto?. Durante la trasmissione, è stata intervistata un’amica del figlio di Renata Rapposelli, la pittrice scomprsa ad Ancona il 9 ottobre, ritrovata morta circa un mese dopo. Dalle parole dell’intervistata, emerge che il figlio di Renata, Simone Santoleri, conoscesse bene la zona del Tolentino dove il corpo di sua madre è stato ritrovato.

Il figlio è indemoniato?

Contrariamente da quanto dichiarato dall’indiziato, questi si recava spesso nella zona di Belforte del Chienti, luogo in cui viveva l’intervistata.

L’amica ha chiesto di poter parlare ai microfoni della trasmissione condotta da Federica Sciarelli, per raccontare di aver conosciuto Simone 5 anni prima e che spesso, insieme a lui, andava a passeggiare a Belforte del Chienti.

Renata Rapposelli: il figlio Simone soffriva di doppia personalità

La donna, ha spiegato, si è decisa a parlare perchè non riusciva a sopportare le menzogne di Simone. Renata Rapposelli è stata trovata morta il 10 novembre scorso, in contrada Pianarucci, a Tolentino, sulle rive del fiume Chienti. La morte, avvenuta probabilmente per strangolamento in seguito ad un litigio, conserva ancora molti enigmi.

La testimone, prosegue il suo racconto accusando Simone di doppia personalità, descrivendolo alquanto instabile. Molte volte, era rimasta a dormire nella casa di lui a Giulianova ma, negli ultimi tempi, aveva cominciato ad avere paura. La donna, inoltre, aveva iniziato a sospettare che l’amico le somministrasse dei medicinali di nascosto. Quando si recava a Gilianova, accusava forti dolori alle tempie, perdeva la lucidità dei riflessi e si sentiva quasi sempre assonnata.

La donna, della quale non conosciamo il nome, descrive un Simone molto fragile, provato dal rapporto disastroso con la madre e violento nei confronti della sua ex moglie. Altro dettaglio importante emerso dall’intervista è che il padre, Giuseppe, non guidava mai l’auto di famiglia ed era succube del figlio.

La testimonianza rilasciata alla trasmissione dovrà, naturalmente, essere confermata e vagliata dagli inquirenti.

Maria Iemmino Pellegrino

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L'autore: Maria Alfonsina Iemmino Pellegrino

Giovane dottoressa in Scienze della Comunicazione presso l'Università Degli Studi di Salerno. Lavoro come redattrice per Termometropolitico.it dal 2017. In redazione ho trovato terreno fertile per coltivare il mio immenso amore per la scrittura. Parole chiave: informare, trasmettere, creare.
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