Elezioni politiche 2018: Rosatellum e voto estero, resta alto il rischio di brogli

Pubblicato il 13 Gennaio 2018 alle 14:04 Autore: Guglielmo Sano
elezioni politiche 2018

Elezioni politiche 2018: Rosatellum e voto estero, resta alto il rischio di brogli

Alle ultime tornate, l’opinione degli italiani che vivono in un altro paese si è spesso rivelata decisiva per l’indicazione di un vincitore. Dunque, in vista delle politiche del 4 marzo, sta crescendo l’attenzione sul problema dei brogli che potrebbero riguardare il voto estero. Il meccanismo che lo regola di per sé è semplice; gli italiani iscritti all’Aire (l’anagrafe dei residenti all’estero) ricevono la scheda con posta ordinaria e poi devono rispedirla al consolato di pertinenza.

Tuttavia, almeno guardando alle più recenti elezioni, si perde il conto delle denunce di chi non riceve il plico con la scheda; oppure ne riceve più di uno. Tante anche le testimonianze di coloro che non risultano iscritti all’Aire, nonostante il corretto svolgimento delle pratiche necessarie. Tradizionali anche i riferimenti a pacchi di schede non ritirati e lasciati per giorni davanti ai consolati. Niente di grave se si contano anche gli episodi di compilazione “collettiva” delle schede del 2006; o la pubblicità che a febbraio 2013 alcuni patronati facevano a certi candidati.

Elezioni politiche 2018: Rosatellum e voto estero, resta alto il rischio di brogli

In questo senso, a preoccupare sono i casi scoperti più di recente. Come quello del deputato Mario Caruso eletto nella circoscrizione Europa con Scelta Civica che acquistava plichi di schede tramite la collaborazione di un “cacciatore di voti”. A volte non è neanche necessario “comprare” i voti; infatti, basterebbe anche soltanto mettere in campo il “metodo Tacconi” dal nome del deputato eletto nella circoscrizione Europa che per primo l’ha “brevettato”. In pratica, un candidato recupera l’elenco degli iscritti all’Aire nella propria circoscrizione; poi invia agli stessi una lettera con cui fa credere di essere – magari insieme a compagni di partito compiacenti – l’unico a presentarsi in quell’area per una determinata forza politica.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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