Atlético Madrid – Sevilla: 1-2. l’analisi del match di Copa del Rey

Pubblicato il 17 Gennaio 2018 alle 21:04 Autore: Alessandro Faggiano
Atlético Madrid-Barcellona Sevilla Copa del Rey Bandiera

Atlético Madrid – Sevilla, Copa del Rey: l’analisi del match

Il Sevilla porta a casa una vittoria preziosissima in ottica de passaggio del turno. Gli andalusi sono corsari al Wanda Metropolitano di Madrid. Montella batte Simeone e ora, per la rojiblanca, solo un miracolo potrà ribaltare il risultato sfavorevole di oggi.

Atlético Madrid – Sevilla, Copa del Rey: le formazioni

Atlético Madrid (4-4-2). Moyá; Lucas, Godín, Savic, Juanfrán; Gabi, Koke, Saúl, Vitolo; Griezmann, Diego Costa. A disposizione: Werner (secondo portiere), J.M. Giménez, Thomás Partey, Correa, Gameiro e l’idolo di casa, Fernando El Niño Torres. Allena Diego Pablo Simeone.

Diego Costa, Il ritorno della pantera

Sevilla (4-4-2) Sergio Rico; Escudero, Lenglet, Corchia, Mercado; N’zonzi, Banega, Sarabia, Vázquez; Correa, Muriel. A disposizione: Carole, Bem Yedder, Geis, David Soria (secondo portiere), Pizarro, Jesús Navas, Nolito. Allena il mister italiano Vincenzo Montella.

Atlético Madrid – Sevilla, Copa del Rey: l’analisi. Primo tempo lento e combattivo

Il Sevilla di Montella scende in campo con il piglio giusto. Comincia in maniera aggressiva ma quadrata, non lasciando spazi agli uomini di Simeone. I ragazzi dell’aeroplanino impostano la partita su ritmi blandi, assicurandosi di neutralizzare le velleità offensive della compagine del Cholo. Solo gli sprazi di genio di Diego Costa e dell’ispirato Jorge Koke permettono alla rojiblanca di impensierire il Sevilla.

La partita si gioca prevalentemente a centrocampo, dove il duo composto da Gabi e Saúl – per l’ Atlético Madrid – fa il suo dovere. Dalle loro parti non si passa. Il Sevilla, quindi, prova a sfondare sulle fasce, ma anche lì la freschezza di Lucas (da un lato) e l’esperienza di Juanfran (dall’altro) annullano le sortite degli andalusi.

Non si segnalano grandi occasioni, tranne una per parte. L’ Atlético Madrid si vede annullare un gol sospetto, un cabezazo di Diego Costa viziato, però, da una spinta ai danni del difensore. La palla finisce in rete ma l’arbitro annulla il gol del vantaggio biancorosso. Pochi minuti dopo, Correa (Sevilla) ha l’occasione di portare avanti gli andalusi. Moya, pero, è bravissimo a dire di no.

Le emozioni latitano e i ritmi si adagiano ulteriormente. Le due squadre non vogliono rischiare nulla e, di fatti, curano maggiormente la fase difensiva che quella offensiva. Si va al riposo sul risultato di 0-0, con pochi sussulti e un Metropolitano più placido del solito.

Atlético Madrid – Sevilla, l’analisi. Secondo tempo: la pantera morde il Sevilla. Moyá regala il pari

Il secondo tempo comincia seguendo il canovaccio del primo tempo. Simeone decide di togliere uno dei migliori in campo, Vitolo, per far spazio ad Ángel Correa. L’argentino si dimostra volitivo e prova a far male. Nella pratica, il cambio non sortisce alcun effetto sugli equilibri di gioco. L’assetto dei colchoneros rimane immutato e il Sevilla persiste nell’opera di difendere, in maniera arcigna, un buon risultato.

Con il passare dei minuti, la squadra di casa prende campo e riesce a schiacciare il Sevilla nella sua trequarti e dopo una serie di occasioni interessanti, finalmente la pantera Diego Costa insacca il gol dell’1-0. L’ Atlético Madrid passa in vantaggia sugli sviluppi di una punizione. Costa incrocia bene e il portiere non può nulla.

L’ambiente comincia a scaldarsi. L’ Atlético sembra in pieno possesso del match ma il Sevilla si dimostra un osso duro e riesce, nel giro di pochi minuti, a pareggiare i conti. Gol che arriva in maniera relativamente fortuita – Jesús Navas tira da destra e una deviazione decisiva di Lúcas spiazza l’estremo difensore, Moyá – e che riporta il Sevilla in parità. Con questo risultato, gli andalusi godono del vantaggio del gol in trasferta. Montella ordina di serrare i ranghi e non far passare più nulla dalle parti dell’estremo difensore.

Il gol del pareggio spiazza la rojiblanca che non riesce a reagire e a creare importanti occasioni da rete.  L’entrata di Carrasco e Fernando Torres non apporta nulla alla creazione di gioco e il Sevilla, in dirittura d’arrivo, riesce addirittura a mettere il gol dell’1-2. Uno straripante Correa s’infila tra le linee nemiche e infila Moyá. Gol propiziato dall’ingenuità dei centrali che non s’intendono e lasciano scappare il centravanti del Sevilla. Gli uomini di Montella compiono la rimonta e affossano il morale degli uomini di Simeone.

Il Wanda Metropolitano si deprime e nonostante l’ultimo sussulto di Costa – che va vicino al gol del pareggio all’ultimo minuto – la vittoria va agli andalusi.

Atlético Madrid – Sevilla: 1-2. Montella batte il Cholo

Montella può dirsi più che soddisfatto: l’ex mister di Fiorentina e Milan vince la sua prima sfida contro il Cholo Simeone e sembra ipotecare il passaggio del turno. Per la rojiblanca, solo un moto d’orgoglio e una prestazione di altissimo livello potrà permettere ai suoi aficionados di continuare a credere in un miracolo. L’appuntamento è fissato per settimana prossima, al Sánchez Pizjuan.

Atlético Madrid – Sevilla: 1-2. Top e flop

Per l’ Atlético, si segnala la prova davvero convicente di Diego Costa. Il toro si sbatte dal primo all’ultimo minuto. Come un vero leader, prova a mantenere alto il morale della squadra e non si arrende fino al triplice fischio dell’arbitro. Molto bene, per l’Atlético, anche Koke (decisamente ispirato in alcune intuzioni). Assente ingiustificato: Antoine Griezmann. Errore grossolano di Sávic nelle retrovie, che costa la sconfitta in rimonta.

Per il Sevilla, ottima prova corale. Tuttavia, risalta la gran prova di Correa, autore del gol della rimonta. Probabilmente, nessuno merita l’insufficienza. Merito anche a Montella per aver saputo gestire al meglio i cambi e la partita. Nonostante gli andalusi abbiano avuto dalla loro una buona dose di fortuna (non si sono resi quasi mai pericolosi), va apprezzata la quadratura della squadra, trovata dopo alcuni match sottotono.

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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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