Ronaldinho, fine di un’era:” lascio il sogno più grande”

Pubblicato il 21 Gennaio 2018 alle 11:55 Autore: Lorenzo Fracassa
ronaldinho

Ronaldinho, fine di un’era:” Lascio il sogno più grande”

All’indomani dell’annuncio del fratello procuratore Roberto Assis de Moreira sull’addio al calcio del ‘funambolo’brasiliano e del saluto affettuoso di avversari e compagni che hanno condiviso con lui momenti indelebili della propria carriera, Ronaldinho stesso dà il suo personale commiato, scrivendo queste parole;

“Grazie Signore per questa vita che mi hai dato,  per la famiglia, gli amici e la mia professione. Dopo quasi tre decenni dedicati al calcio, lascio il mio più grande sogno, un sogno realizzato. Per 20 anni ho fatto ciò che più amo,  ho vissuto intensamente questo sogno di bambino,  ogni istante,  viaggi,  vittorie, sconfitte, inno nazionale, la camminata nel tunnel,  lo spogliatoio,  l’ingresso in campo,  gli scarpini che ho usato,  i palloni buoni e cattivi,  gli omaggi che ho avuto,  gli imbranati con cui ho giocato,  quelli che ho ammirato e che ammiro ancora oggi. Tutto è stato incredibile!  Mio padre e la mia famiglia mi hanno sostenuto molto per arrivare fin qui,  è stato un lavoro di squadra.  Siamo arrivati alla fine della prima tappa con una bella storia da raccontare. Voi mi conoscete, sapete bene che sono timido e non ho l’abitudine di parlare molto, ma devo ringraziarvi di cuore,  perché ho fatto quello che amo con l’aiuto di tutti,  allenatori, preparatori, dirigenti, tifosi favorevoli e contrari,  l’autista dell’autobus, il raccattapalle, l’arbitro e la stampa. Grazie, abbiamo costruito insieme questa storia, senza di voi nulla sarebbe stato possibile. Per ora questo è il mio ringraziamento, per essere stati la mia fonte di ispirazione.  Grazie a tutti per gli infiniti messaggi di affetto. Un abbraccio forte, sono stato molto felice nel riuscire a fare di questo sport la mia vita e la mia professione”.

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Come altri campioni brasiliani,anche Ronaldinho tira i primi calci al pallone nel contesto degradato di una favela, lì dove è nato e da cui si riscatterà diventando il fenomeno che tutti conosciamo. Nel 1997 firma il primo contatto da professionista con il Gremio, dove vi rimarrà per quattro anni segnando ben 21 gol.  Lo sbarco in Europa avviene nel 2001:  è il Psg a scovarlo e a portarlo in Francia, dove il talento del brasiliano esplode suscitando l’interesse di grandi club europei. Dopo Parigi, Ronaldinho si trasferisce a Barcellona.

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E’ la consacrazione definitiva del calciatore,che con la maglia blaugrana vince due campionati e soprattutto la Champions League. L’esperienza spagnola si chiude però anticipatamente a causa di diversi infortuni. Il 13 luglio 2008, a sorpresa, il Milan lo rileva dal Barcellona ed è subito Ronaldinho mania in Italia. Presentato in un San Siro stracolmo di entusiasmo, alla fine del periodo milanista,tra alti e bassi, avrà segnato 26 gol e realizzato 25 assist. Giocherà ancora indossando le maglie di Atletico Mineiro,Queretaro e Fluminense. Infine, sono da annoverare i titoli di campione del mondo nel 2002 e pallone d’oro nel 2005 che impreziosiscono ulteriormente la bacheca trofei di Dinho.

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