Rinnovo contratto Forze Armate: aumento stipendio minimo, sindacati stufi

Pubblicato il 22 Gennaio 2018 alle 13:06 Autore: Daniele Sforza
Rinnovo contratto forze armate: aumento stipendio, comunicato sindacati

Rinnovo contratto Forze Armate: aumento stipendio minimo, sindacati stufi.

Le ultime sul rinnovo contratto delle Forze Armate e in generale del Comparto Sicurezza e Difesa sembrano una eco non troppo remota delle proteste legate al rinnovo contratto degli altri statali, compreso il rinnovo contratto scuola. I sindacati delle Forze Armate hanno espresso i propri malumori con un comunicato ufficiale riportato dal magazine Ofcs.Report. Nel quale si esprime un ampio dissenso nei confronti del Governo per l’atteggiamento assunto legato al rinnovo del contratto nazionale. È stato quindi comunicato che nell’incontro avvenuto il 17 gennaio non sono emerse soluzioni per chiudere la trattativa. E che quindi ci sono ancora molti nodi da risolvere.

Rinnovo contratto Forze Armate: il comunicato dei sindacati

Nella nota congiunta firmata da Sap, Osapp e Co.Ce.R. si legge un aperto dissenso nei confronti sia del metodo con cui il Governo ha attuato tale contrattazione, sia nei contenuti stessi. Partendo dal metodo, i sindacati hanno dichiarato che nonostante le numerose richieste sulla quantificazione delle risorse “da evolvere al rinnovo contrattuale per il triennio 2016/2018” e sul problema sicurezza, ancora nessun materiale è stato ricevuto per “poter sviluppare una qualsivoglia valutazione tecnica utile sul confronto”. I sindacati hanno fatto sapere che l’incontro prenatalizio non ha portato a nulla di quanto richiesto. E che è “servito al Governo esclusivamente come propaganda di carattere politico-elettorale”. Le tabelle uscite di recente, inoltre, “si sono rivelate sommarie e imprecise”. Testimonianza dell’atteggiamento quasi disinteressato da parte del Governo sul tema.

Rinnovo contratto Comparto Sicurezza: il problema economico

All’interno del comunicato si legge anche che “il contratto di lavoro non viene rinnovato dal 2009”. E che “le indennità accessorie sono congelate addirittura dal 2002”. La conseguenza di ciò sta nel mancato aggiornamento delle indennità all’attuale costo della vita. Cosa che rende indispensabile rivisitare la retribuzione generale. Inoltre, si ritiene necessario “finanziare la parte normativa del contratto, poiché assolutamente carente a causa di un arretrato di decenni rispetto alle altre categorie di lavoro, invece che includere nella Specificità il finanziamento dell’area negoziale dei Dirigenti”. Altro aspetto indispensabile sta nel riconoscere il ruolo negozialo dei Co.Ce.R..

I sindacati firmatari della nota hanno poi ribadito un concetto importante. Relativo alla campagna elettorale attualmente in corso, e alla pubblicizzazione di un risultato che è carente da ogni lato. La nota si conclude dando le colpe al Governo dei ritardi nella trattativa sul contratto. E nella richiesta di “poter siglare un accordo nella sua interezza; peraltro auspicando di poter disporre di tempi necessari al fine di coinvolgere le comunità interne che hanno il diritto di indirizzare le proprie rappresentanze”.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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