Elezioni regionali Lazio 2018: scontro Parisi-Pirozzi a distanza

Pubblicato il 19 Febbraio 2018 alle 15:55 Autore: Camilla Ferrandi
elezioni regionali

Elezioni regionali Lazio 2018: scontro Parisi-Pirozzi a distanza

“Lei avrà notato come dalla mia discesa in campo i consensi per il sindaco Pirozzi sono ovviamente scesi” racconta Stefano Parisi a Il Tempo. E rincara la dose durante la manifestazione nazionale di Energie per l’Italia al teatro Italia di Roma: “Sono molto soddisfatto. Stiamo crescendo tantissimo. Ma è normale: fino adesso Zingaretti non aveva un avversario. Finalmente il centrodestra ha un candidato che può vincere. E sono convito che vinceremo”.

Il bersaglio è sempre lui: Sergio Pirozzi, il sindaco di Amatrice che, non curante delle scelte “a tavolino” del centrodestra, ha deciso di candidarsi in solitaria alle elezioni regionali del Lazio. Da parte sua Parisi, sceso in campo “in ritardo” per il temporeggiamento del centrodestra nazionale nella scelta di un candidato unanime, cerca di farsi forza ponendosi come unica vera alternativa a Zingaretti. “C’è un’alternativa, c’è una speranza, e quella speranza siamo noi” dichiara a margine dell’evento di EpI.

Stefano Parisi afferma che, dopo la sua tardiva discesa in campo a 35 giorni dalle elezioni, il mio consenso è in calo” risponde immediatamente Pirozzi. “I casi sono due: o ha problemi di vista -con tutto il rispetto per chi porta gli occhiali- o si basa sulle sue frequentazioni nei salotti buoni, ambiente che io non frequento perché sto in mezzo alla gente. Parisi, che dice di avere il sostegno di Berlusconi, è l’uomo giusto per perdere e garantire il Patto del Nazareno“.

Elezioni regionali Lazio 2018: scontro Parisi-Pirozzi a distanza

A ogni attacco, ovviamente, un contrattacco. Stamani Il Corriere della Sera pubblica l’intervista di Giuseppe Alberto Falci a Stefano Parisi. Alla domanda “Il sindaco di Amatrice afferma: «Parisi è l’uomo giusto per perdere». Come replica?”, il candidato del centrodestra ribatte: “Non c’è storia. Pirozzi non so cosa e chi rappresenta. Le due candidature vere sono la mia e quella di Zingaretti“. “E Roberta Lombardi?” chiede immediatamente il giornalista. “Mi sembra che l’elettorato che ha votato la Raggi è stato un elettorato di centrodestra a cui non è stata data l’opportunità di votare un candidato di centrodestra”.

Sondaggi politiche 2018: Tecnè, centrodestra avanti, 4 milioni gli indecisi

A conclusione dell’intervista, Falci domanda a Parisi se sia sicuro di vincere davvero le regionali o se lo ripeta solo perché in campagna elettorale si deve trasmettere fiducia. Il leader di Energie per l’Italia sembra non essere assolutamente titubante: “Guardi, vinceremo – risponde – E sa perché? Uno, perché c’è un malessere diffuso nella regione. E in secondo luogo perché il centrodestra è in vantaggio alle politiche e ci sarà certamente un effetto traino”.

Sull’esito della competizione elettorale nazionale, invece, Pirozzi è severo e perentorio: “Il 5 marzo non ci sarà una maggioranza in grado di governare l’Italia“.

SEGUI TERMOMETRO POLITICO SU FACEBOOK E TWITTER

PER RIMANERE AGGIORNATO ISCRIVITI AL FORUM

L'autore: Camilla Ferrandi

Nata nel 1989 a Grosseto. Laureata magistrale in Scienze della Politica e dei Processi Decisionali presso la Cesare Alfieri di Firenze e con un Master in Istituzioni Parlamentari per consulenti d'assemblea conseguito a La Sapienza. Appassionata di politica interna, collaboro con Termometro Politico dal 2016.
Tutti gli articoli di Camilla Ferrandi →