Poste Italiane: truffa Bancoposta e Postepay via email, come rubano i dati

Pubblicato il 22 Ottobre 2018 alle 07:00 Autore: Daniele Sforza
Poste Italiane: truffa Bancoposta e Postepay per e-mail

Poste Italiane: truffa Bancoposta e Postepay via email, come rubano i dati

Truffe Postepay e Bancoposta, dati rubati via email


Poste Italiane è spesso vittima e protagonista ignaro di diverse truffe ai danni dei suoi clienti. I malfattori agiscono per via telematica – ma non solo – ingannando gli utenti fingendo di essere Poste Italiane. E spesso chiedendo dati personali e identificativi del conto Bancoposta o Postepay per risolvere un problema inventato.

Le e-mail – sospette – portano come mittente proprio Poste Italiane, ma basterebbe fare un po’ di attenzione per capire che in realtà Poste Italiane non c’entra proprio nulla. E ricordarsi soprattutto di alcuni accorgimenti che potrebbero salvare il vostro conto dai malintenzionati.

Poste Italiane: truffe online Bancoposta e PostePay, come funzionano

Ci sono diversi tipi di truffe ai danni dei clienti di Poste Italiane con un conto BancoPosta o carta ricaricabile PostePay. La più comune è quella per via telematica. Ovvero, quella che trova nella casella di posta elettronica il canale di comunicazione più efficiente per effettuare il raggiro.

A molti utenti – anche a quelli che non hanno un conto Poste a dire il vero – capita spesso di imbattersi in una e-mail dal carattere urgente. Spesso si avvisa il cliente che il conto verrà presto chiuso, o che è stata addebitata una somma di denaro, o chissà ancora quale altra azione. Pertanto, ai fini di una corretta procedura o della risoluzione del problema, si richiedono esplicitamente i dati.

La mail chiede di cliccare su un link che porta a una pagina clone del sito di Poste: questa pagina web somiglia a quella originale, ma è controllata dai criminali. Attraverso di essa l’utente dà in pasto i suoi dati personali per accedere al conto ai malfattori. Questo tipo di truffa si chiama phishing ed evitare di caderci dentro è semplice. Basta fare un po’ di attenzione.

Attenzione ai dettagli: come evitare la truffa

Il testo della mail è sospetto già dal momento in cui invita l’utente a fare tale operazione il più rapidamente possibile: i malfattori mettono fretta perché in questo modo il malcapitato ha più probabilità di fare qualcosa di avventato. La vera Poste Italiane non chiederebbe mai i dati all’utente via e-mail e il tono utilizzato dalla società nelle sue e-mail è lungi dall’essere frettoloso e sbrigativo.

Bisogna prestare attenzione anche alla correttezza dell’italiano scritto: è davvero molto improbabile che Poste scriva nell’italiano stentato tipico delle email inviate dai criminali.

Buoni fruttiferi postali: rimborso integrale è possibile. 

Infatti spesso queste e-mail sono scritte in un italiano poco corretto e fluido; il malvivente punta tutto sulla fretta e sulla velocità delle operazioni da sbrigare, altrimenti il conto “sarà chiuso” o altre mere giustificazioni del genere.

Quindi, come reagire in questi casi? Semplicemente spostando questo tipo di e-mail nella posta indesiderata. Così eventuali comunicazioni truffaldine saranno recapitare proprio nello spam. Mai cliccare su link o allegati contenuti in mail sospette.

Qualora invece si sia creduto erroneamente all’avviso, bisognerà subito segnalare la cosa a Poste Italiane e alla Polizia Postale e naturalmente bloccare conto e carta, sperando non sia troppo tardi.

Poste Italiane: truffe Bancoposta e Postepay, mai dare i dati

Ovviamente le truffe non appartengono solo a pratiche di phishing. Basti pensare che oggi è possibile acquistare qualsiasi cosa da perfetti sconosciuti su siti che offrono servizi appositi. Naturalmente tali servizi effettuano i dovuti controlli, ma i malviventi sono sempre dietro l’angolo.

Quando si acquista un prodotto su un sito internet pagando con una carta, per esempio la propria Postepay, è normale che il pagamento avvenga prima dell’invio del prodotto. La truffa consiste appunto nel ricevere i soldi e nel non inviare i prodotti: una volta effettuato il pagamento i criminali spariscono con il “bottino”.

In alcuni casi i malfattori tentano (rischiando) un secondo tentativo di truffa: lamentando di non avere ancora ricevuto il pagamento, essi chiedono al truffato i dati che compaiono sulla carta Postepay. Una volta ottenuti questi dati sarà facilissimo svuotare la Postepay del malcapitato.

Una truffa che coinvolge le carte come Postepay è possibile anche “dal vivo”. Con le moderne tecnologie è possibile pagare un prodotto con la propria Postepay semplicemente avvicinando la carta al terminale Pos, utilizzando insomma la tecnologia NFC. Quando si tratta di spese di modico importo (fino a 25 euro) non è necessario né firmare né inserire un codice PIN.

Si tratta di una comodità, che però ha i suoi lati negativi. Basta che un malvivente entri anche momentaneamente in possesso della carta per effettuare acquisti all’insaputa del truffato.

Per evitare queste situazioni, come per ogni carta di pagamento, è bene tenere la Postepay al sicuro da eventuali mani furtive. I sistemi di sicurezza cercano sempre di essere evoluti e all’avanguardia, ma a volte per evitare truffe basta semplicemente essere più accorti.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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