Consultazioni Governo 2018, Molteni alla commissione per il Def avvicina esecutivo Lega-M5S?

Pubblicato il 12 Aprile 2018 alle 10:58 Autore: Gianni Balduzzi
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Consultazioni Governo 2018, Molteni alla commissione per il Def avvicina esecutivo Lega-M5S

Non deve essere stata molto gradita a Silvio Berlusconi la scelta di Nicola Molteni come presidente della commissione speciale per l’approvazione del Def, in attesa del governo.

Si tratta a tutti gli effetti di un governo ombra, con più poteri di quello a interim di Gentiloni, e che a capo ci sia chi come Molteni più ha meritato l’etichetta di giustizialista dice molte cose.

La scelta di chi si batte contro gli sconti di pena e contro il rito abbreviato è un segnale di buona volontà verso il Movimento 5 Stelle, che lo ha votato, e di allontanamento da Forza Italia.

Su questa poltrona tra l’altro doveva andare Giorgetti, di cui in questi giorni si discute come prossimo possibile premier di compromesso. E la scelta di conservarlo senza utilizzarlo come capo delle commissione speciale forse è una conferma di questo.

E se non di compromesso, come premier di bandiera del centrodestra, se questo, presentandosi unito da Mattarella, dovesse ottenere un pre-incarico esplorativo. Il nome di Giorgetti potrebbe essere proprio quello da spendere per questa operazione. Ovvero il tentativo di un governo del solo centrodestra, che serva come strumento di pressione sul Movimento 5 Stelle. Nome da far cadere nel momento in cui quest’ultimo cedesse a favore di un compromesso.

Oppure, se fosse Salvini a ricevere questo mandato esplorativo per il solo centrodestra, Giorgetti sarebbe il nome da tirare fuori quanto il M5S entrasse nella partita.

Molteni:

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Consultazioni governo 2018, il Pd si allontana dall’esecutivo

Se c’è qualcuno che pare escluso da questi giochi, è il PD. Nonostante gli appelli di Di Maio verso il Partito Democratico che a questo punto appaiono un modo per prendere tempo e dimostrare la volontà di apertura del Movimento 5 Stelle. Oltre che uno strumento di pressione verso la Lega.

A essere sconfitta in questa storia è l’ala del PD più filo-grillina. Quella capeggiata da Emiliano, e che ha visto un suo esponente, Boccia, battuto da Molteni proprio come presidente della commissione speciale.

Consultazioni governo, le parole di Martina

Ed è con malcelata soddisfazione che ora Martina può affermare questo:

La retorica del M5s è dialoghiamo. La pratica è stata un’altra: la sistematica costruzione di intese con il centrodestra per occupare tutti gli spazi operativi delle istituzioni. Anche in queste ore una telefonata tra Di Maio e Salvini blinda anche la presidenza della commissione Speciale della Camera. Noi non ci siamo tirati fuori, abbiamo partecipato a più riprese a questi confronti, dalle presidenze di Camere e Senato alle commissioni Speciali di Camera e Senato. Ci siamo sempre seduti a discutere con M5s e Lega per trovare uno spazio, non è mai accaduto. La verità è che c’è una retorica, una propaganda, e poi ci sono delle scelte politiche”

Le consultazioni forse rimangono in alto mare, nonostante l’apparente avvicinamento M5S-Lega, ma quel che è certo è che oggi PD e Movimento 5 Stelle sono più lontani.

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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