Revisione auto 2018: nuovo certificato, cosa cambia con la direttiva UE

Pubblicato il 13 Ottobre 2018 alle 02:17 Autore: Daniele Sforza
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Revisione auto 2018: nuovo certificato, cosa cambia con la direttiva UE

Nuovo certificato revisione auto 2018


Il 20 maggio è un giorno molto importante per la revisione auto 2018. Infatti, questa data sancirà l’ingresso anche nel nostro Paese del certificato di revisione dell’Unione europea; valido per tutti i veicoli a motore. Il documento conterrà sostanzialmente l’esito del controllo, con i chilometri percorsi e una valutazione complessiva del mezzo. Tutti questi dati saranno poi trasmessi al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Il nuovo certificato di revisione entrerà dunque a regime, seguendo quanto contenuto nella Direttiva Ue 2014/45.

Revisione auto 2018: nuovo certificato, cosa dice la Direttiva Ue

Nella suddetta Direttiva si legge quanto segue. “Al termine di ogni controllo dovrebbe essere rilasciato un certificato di revisione. Questo dovrebbe includere informazioni sull’identità del veicolo; e informazioni sui risultati del controllo. Il risultato del controllo tecnico dovrebbe essere reso disponibile per via elettronica”. Inoltre, per garantire un adeguato seguito ai controlli tecnici, “gli Stati membri dovrebbero raccogliere e conservare tali informazioni in una banca dati, specialmente ai fini dell’analisi dei risultati dei controlli tecnici periodici”.

Pertanto, “ciascuno Stato membro provvede affinché i veicoli immatricolati nel suo territorio siano sottoposti a un controllo periodico”. Che dovrà avvenire presso centri abilitati. Sul certificato di revisione bisognerà anche indicare i punti critici del veicolo. E la data del prossimo controllo. L’annotazione dovrà essere riportata dal tecnico che effettua la revisione. Resta invece immutata la tempistica necessaria del controllo. Ovvero 4 anni dopo la prima immatricolazione; dopodiché una volta ogni 2 anni.

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Revisione auto 2018: nuovo certificato, casi particolari

Bisogna anche specificare alcuni aspetti relativi a casi particolari. Come nel caso di nuova immatricolazione di un veicolo immatricolato in uno Stato membro dell’Ue. Il certificato di revisione rilasciato nel Paese di origine sarà considerato valido; ma bisognerà comunque rispettare la frequenza dei controlli tecnici nel nostro Paese. Altrettanto valido resta il certificato di revisione rilasciato al veicolo per il quale è stato effettuato un passaggio di proprietà.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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