Giro d’Italia 2018: dopo Israele, si va in Sicilia

Pubblicato il 9 Maggio 2018 alle 17:49 Autore: Cesare Fabrizi
Giro d'Italia 2019

Giro d’Italia 2018: dopo Israele, si va in Sicilia

Le prime tre tappe in Israele ci hanno già detto qualcosa sugli uomini di classifica: soprattutto la cronometro, in cui abbiamo visto un Tom Dumoulin in grandissima forma; un Rohan Dennis in maglia rosa dopo la seconda tappa grazie al secondo posto nella cronometro e all’abbuono preso nella frazione successiva; infine, un Chris Froome in difficoltà a causa di una caduta. Il Giro sbarca in Italia con le tre tappe siciliane, che ci forniranno ulteriori informazioni. Sapremo, al termine della frazione con arrivo in salita sull’Etna, quantomeno chi questo Giro non lo potrà vincere.

tappa 5: Agrigento-Santa Ninfa. Percorso e altimetria

Nel Giro d’Italia 2018, soddisfazioni nostrane

Soddisfazioni per i colori italiani: sono arrivate dalle due vittorie di Elia Viviani in due altrettante tappe adatte ai velocisti, quella con arrivo a Tel Aviv e quella nel deserto. Certo, la concorrenza era tutt’altro che irresistibile, data l’assenza dei grandi sprinter internazionali come Sagan e Kittel, ma il veronese è sembrato di un altro livello. Senza contare che non ha neanche sfruttato il lavoro della sua squadra, che in entrambe le occasioni non si è fatta trovare pronta.

Giro d’Italia 2018: l’arrivo sull’Etna

Dopo la tappa con arrivo a Caltagirone, che ha visto la vittoria di Tim Wellens sullo strappo finale, con un Froome che ha sofferto le strade brutte e pericolose, e quella con arrivo a Santa Ninfa, nella Valle del Belice, a 50 anni dal terremoto, ondulata ma che non sarà senz’altro decisiva, si salirà in quota sul Vulcano siculo, per il primo arrivo in salita. La montagna è stata affrontata anche altre volte dalla carovana rosa – l’ultima l’anno scorso – ma mai su questo versante. La strada è a gradoni: si toccano pendenze del 15% e la carreggiata si restringe verso la fine.

Percorso e altimetria della prima settimana

In questo tipo di tappe con arrivo in salita senza altre montagne impegnative affrontate prima, Dumoulin ha già dimostrato di essere molto competitivo (l’anno scorso vinse in una tappa simile con arrivo al Santuario di Oropa e nel primo arrivo in salita arrivò terzo sul Blockhaus, a meno di 30 secondi da Quintana vincitore e insieme a Thibaut Pinot, secondo in quella circostanza), e in più sembra essere molto in forma. L’attuale maglia rosa, Rohan Dennis, deve dimostrare che è vero quanto detto in partenza di questa corsa: cioè, che punta alla classifica generale. Attenzione anche a Simon Yates, apparso in gran forma nella prima tappa. Froome, che come già detto prima non è sembrato stare benissimo, dovrà soprattutto difendersi. Scalatori come Chaves, Aru, Thibaut Pinot e Lopez, che devono anche loro recuperare e che perderanno tempo prezioso nella cronometro di 34 km, potrebbero già oggi attaccare e andare alla ricerca della vittoria. Attenzione anche ad altri outsider come Pozzovivo, Formolo ed il giovane Ciccone, apparso in buonissima condizione al Tour of the Alps.

Come spesso accade, il primo arrivo in salita tosto potrebbe mietere vittime illustri, anche perché molti corridori programmano le grandi corse a tappe in modo da arrivare in forma per la terza settimana.

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