Visita fiscale Inps: esonero dipendenti pubblici, quando è previsto

Pubblicato il 14 Giugno 2018 alle 12:08 Autore: Daniele Sforza
Visita fiscale Inps: esonero dipendenti pubblici quando

Visita fiscale Inps: esonero dipendenti pubblici, quando è previsto.

Per quanto riguarda la visita fiscale Inps l’esonero per i dipendenti pubblici è previsto in casi particolari. E specificati dal nuovo regolamento imposto dal decreto Madia. Lo stesso medico che ha in cura il dipendente pubblico può esonerare lo stesso dalla visita fiscale Inps. Si parla di casi specifici che però non riguardano più patologie il cui tasso di gravità sia minore. Anche per quelle più gravi l’Inps specifica le particolari disposizioni da seguire nei casi presi in esame.

Esonero dalla visita fiscale Inps: quando è previsto?

Prima del decreto Madia le cause che potevano portare all’esonero dalle visite fiscali Inps i dipendenti pubblici erano diverse da oggi. E riconducibili a patologie gravi richiedenti terapie salvavita; infortuni sul lavoro; malattia professionale; e stati patologici connessi alla situazione di invalidità riconosciuta.

Nel decreto Madia, entrato in vigore il 13 gennaio 2018, sono state riformulate queste cause. Che possono portare all’esonero dei dipendenti pubblici dalla visita fiscale Inps. Riepiloghiamo quindi quanto è scritto nel decreto 206/2017 (Articolo 4).

Le circostanze che portano all’esclusione dall’obbligo delle fasce orarie di reperibilità sono dunque riportate alle seguenti circostanze.

  • Patologie gravi che richiedono terapie salvavita;
  • Causa di servizio riconosciuta che abbia dato luogo all’ascrivibilità della menomazione unica o plurima alle prime tre categorie della Tabella A allegata al decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 1981, n. 834; ovvero a patologie rientranti nella Tabella E del medesimo decreto;
  • Stati patologici sottesi o connessi alla situazione di invalidità riconosciuta, pari o superiore al 67%.

Visita fiscale Inps: infortuni sul lavoro, cosa prevede la legge

Rispetto al periodo antecedente al decreto Madia, permane dunque il primo punto (patologie gravi richiedenti terapie salvavita). Quindi, è stabilita una percentuale per l’ultimo punto, relativo agli stati patologici connessi alla situazione di invalidità riconosciuta.

C’è stata poi una controversia, che il Ministero ha chiarito con la nota n. 322/2018 e riguardante gli infortuni sul lavoro. In questa si legge che per i casi di infortuni sul lavoro è attribuita all’Inail e non all’Inps la competenza sugli accertamenti, le certificazioni e le prestazioni medico-legali sui lavoratori infortunati.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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