Censimento pubblica amministrazione e Rai: cosa rischiano i raccomandati?

Pubblicato il 20 Giugno 2018 alle 17:47 Autore: Camilla Ferrandi
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Censimento pubblica amministrazione e Rai: cosa rischiano i raccomandati?

Tra le parole più inflazionate degli ultimi giorni, “censimento”. Dopo l’uscita del vice-premier leghista, che ha lanciato la proposta del censimento dei rom presenti sul territorio italiano, ecco la volta dell’altro vice. “Ci sono altri censimenti da fare”. A parlare, Luigi Di Maio, ospite di Porta a Porta. “Per esempio il censimento di tutti i raccomandati nella pubblica amministrazione e nelle aziende di Stato. E tra questi, anche quelli che ci sono in questa azienda, la Rai. Nessuna azione intimidatoria – continua – però se c’e governo del cambiamento dobbiamo ristabilire un pò di meritocrazia”.

Ovviamente, anche le dichiarazioni del leader cinquestelle hanno subito mosso critiche e controbattute. Anche perché, volendo o nolendo, il riferimento alla Rai viene fatto alla vigilia del rinnovo dei vertici della televisione pubblica.

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Censimento pubblica amministrazione e Rai: cosa rischiano i raccomandati?

“Schedare i dipendenti Rai? Mai si erano sentiti toni del genere, così intimidatori, anche contro i dipendenti della pubblica amministrazione”, dice il deputato Michele Anzaldi del Pd. “Di Maio è ossessionato – prosegue – dal controllo di viale Mazzini e dalla lottizzazione delle poltrone. Le sue dichiarazioni umiliano tutti i dipendenti del servizio pubblico e sono l’ennesima gravissima intimidazione, dopo le minacce di epurare i direttori”. “Con la boutade sui raccomandati Di Maio vuole schedare lavoratori e giornalisti Rai?” interviene il senatore dem Francesco Verducci. “Ricordi che il Minculpop c’è già stato, e non portò bene né all’Italia né agli italiani” conclude.

Ma, si “giustifica” il Movimento, dietro la frase di Di Maio c’è la volontà di cambiare pelle alla Rai. A partire dalle nomine per i vertici. Si ragiona, al momento, su diversi nomi. Un’unica certezza, dicono: quella di identificare un direttore generale inflessibile e attraverso una selezione meritocratica. Anche perchè forte risuona il monito, rivolto sia al M5S sia alla Lega, del Presidente della Camera, Roberto Fico: “Il modo in cui la politica si comporterà sulla Rai sarà il primo vero banco di prova della legislatura”.

Rimane incognita la modalità da adottare per stabilire, retrospettivamente, chi siano i raccomandati e chi i valorosi penalizzati.

E, nel caso in cui venga individuata, utilizzarla anche in altre situazioni. “Se vogliono scoprire i raccomandati in Rai, possono scoprire anche i raccomandati al Comune di Roma” ironizza, in conclusione della polemica, Anzaldi .

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L'autore: Camilla Ferrandi

Nata nel 1989 a Grosseto. Laureata magistrale in Scienze della Politica e dei Processi Decisionali presso la Cesare Alfieri di Firenze e con un Master in Istituzioni Parlamentari per consulenti d'assemblea conseguito a La Sapienza. Appassionata di politica interna, collaboro con Termometro Politico dal 2016.
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