Contratto part time 2018: ferie e stipendio, come funziona

Pubblicato il 19 Luglio 2018 alle 17:11 Autore: Camilla Ferrandi
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Contratto part-time 2018: ferie e stipendio, come funziona

Il contratto part time è sempre più utilizzato. Negli ultimi anni sono molti i contratti trasformati da tempo pieno a part time. Complice la crisi, la riduzione dell’orario di lavoro rappresenta una delle vie per le aziende di ridurre il costo del lavoro.
In questi giorni precedenti alla discussione e votazione in parlamento del Decreto dignità, facciamo il punto sul contratto part time, da esso ritoccato. Nello specifico, vediamo lo status quo del contratto part time in merito a ferie e stipendio.
Prima di tutto, il contratto part time è un contratto di lavoro subordinato il cui orario risulta ridotto rispetto all’ordinario (full time, minimo 40 ore settimanali).

Il contratto part time può essere di tre tipi: orizzontale, verticale e misto

Nel part time orizzontale, la prestazione è svolta in tutte le giornate lavorative, ma per un numero minore di ore. Ad esempio, anziché 8 ore dal lunedì al venerdì, 4 ore negli stessi giorni.
Nel part time verticale, l’attività giornaliera è prestata con orario pieno ma solo in alcune giornate, settimane o mesi. Il part time misto, invece, contiene le caratteristiche di entrambe le tipologie. Il dipendente, dunque, lavora con orario giornaliero ridotto e per un minor numero di giornate.
Queste distinzioni sono rese necessarie per i sotto-temi da affrontare riguardo al part-time, come le ferie. I lavoratori con contratto part time orizzontale maturano le ferie allo stesso modo dei lavoratori a tempo pieno. Per legge, le ferie minime che maturano in un anno sono pari a 4 settimane. Ogni mese, dunque, matura un rateo pari a 2,167 giornate, a meno che il contratto collettivo non preveda una misura maggiore.

Part time misto

Per chi ha un contratto part time verticale o misto, invece, il calcolo delle ferie è differente. In questo caso sono da considerare le relative disposizioni degli accordi collettivi applicati. Di solito, per i lavoratori part-time verticali o misti si procede ad una riduzione delle giornate di ferie rispetto a chi presta servizio in tutte le giornate lavorative.
Passando al tema stipendio, per i contratti part time la retribuzione lorda minima è prevista nello specifico CCNL di riferimento. In altri termini, lo stipendio previsto in busta paga non può essere inferiore a quello stabilito nel contratto collettivo nazionale (minimi tabellari).

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Inoltre, lo stipendio del lavoratore part time prevede gli stessi diritti del lavoratore a tempo pieno: tredicesima e quattordicesima. Per la loro maturazione, valgono le stesse osservazioni riguardo alla maturazione delle ferie. Pertanto, col contratto part time orizzontale, i ratei delle mensilità aggiuntive maturano per intero. Mentre per il part time verticale o misto bisogna considerare le relative disposizioni iscritte negli accordi collettivi applicati. Generalmente si procede a una proporzione delle giornate lavorate rispetto alla totalità delle giornate lavorative.

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L'autore: Camilla Ferrandi

Nata nel 1989 a Grosseto. Laureata magistrale in Scienze della Politica e dei Processi Decisionali presso la Cesare Alfieri di Firenze e con un Master in Istituzioni Parlamentari per consulenti d'assemblea conseguito a La Sapienza. Appassionata di politica interna, collaboro con Termometro Politico dal 2016.
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