Legge elettorale, terminato incontro tra Renzi e Berlusconi

Pubblicato il 6 Agosto 2014 alle 10:27 Autore: Emanuele Vena
renzi

Circa tre ore. Questa è stata la durata del nuovo incontro odierno tra Berlusconi e Renzi, nuova puntata del Patto del Nazareno inaugurato nel gennaio scorso. E c’è già chi – come il quotidiano ‘La Stampa’ – sostiene che l’accordo possa trasformarsi nel “patto del Bar”.

LE PARTI – L’incontro, concluso poco prima delle 11, aveva come tema centrale la riforma della legge elettorale, con un’eventuale ridiscussione dei paletti già fissati nei precedenti incontro. Al vertice presenti anche Denis Verdini, Gianni Letta, Lorenzo Guerini e Luca Lotti.

ALFANO E IL “BAR” – Il faccia a faccia di ieri tra Matteo Renzi ed il ministro dell’Interno Angelino Alfano è il preludio, secondo ‘La Stampa’, ad un tentativo di avvitare la riforma elettorale ad un accordo a tre, trasformando il Nazareno nel “Patto del Bar”: Berlusconi, Alfano, Renzi. Ma ci sono diversi nodi da sciogliere.

angelino alfano

LA DISPONIBILITA’ DI FI – Berlusconi sarebbe disponibile a venire incontro ad Alfano e agli altri partiti minori della maggioranza, ma senza cedere ai loro ricatti. Insomma: apertura ma non troppo. E se i berlusconiani definiscono “guastatori” i gruppi di Ncd, UdC, Popolari per l’Italia e una parte di Scelta Civica – che pare abbiano deciso di marciare uniti su legge elettorale e legge di stabilità – il leader di FI oggi ribadirà a Renzi la serietà e il ruolo del suo partito quale partner più affidabile per le riforme.

I PALETTI DI ALFANO – I piccoli partiti comunque venderanno cara la pelle. A partire proprio da NCD, che con Alfano stabilisce i tre paletti sull’Italicum, definiti “tre obiettivi tutti di buon senso”, e cioè “un premio di maggioranza, anche robusto, a chi vince perché chi vince ha il diritto di governare. Il secondo è quello delle preferenze perché gli italiani hanno diritto a scegliere il proprio candidato preferito. Il terzo è quello delle soglie ragionevoli perché nell’altra parte della Camera dei deputati, non quella di chi vince ma quella di tutti gli altri, gli italiani hanno diritto ad essere rappresentati”.

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RENZI NON CHIUDE – L’incontro tra Alfano e Renzi pare abbia registrato la disponibilità del premier a venire incontro alle richieste dell’alleato di governo. L’apertura alla possibilità di dare il voto ai partiti e non alle coalizioni può essere però a doppio taglio per NCD, perchè se da un lato smorzerebbe il tentativo di Berlusconi di ricostruire una solida coalizione di centrodestra, dall’altro potrebbe essere il pretesto per forzare nuovamente la mano e cercare di costruire – in una riproposizione del Predellino – un nuovo partito unico di centrodestra, per ottenere il tanto agognato passaggio dal bipolarismo ad un vero e proprio bipartitismo all’americana, progetto a lungo coltivato dal leader FI e in cui – dall’altro versante – ha già trovato in passato una sponda eccellente nell’ex segretario del PD Walter Veltroni. Incontrando la stessa disponibilità anche in Renzi, specie dopo le ultime dure polemiche tra il premier e SeL.

SCINTILLE – Sulla legge elettorale Verdini sembra disponibile ad aprire alle preferenze, tenendo però duro sul capolista bloccato. Ma la sensazione è che il vero nodo sarà, ovviamente, la ridefinizione al ribasso delle soglie di sbarramento, vero punto irrinunciabile per i piccoli partiti che rischiano di restare fuori dal Parlamento. Un punto sul quale non sarà facile trovare un accordo con Berlusconi. Il quale, nell’accordo di oggi, punterà – in accordo con Renzi – a trovare la definitiva quadratura del cerchio dell’Italicum.

RESISTENZE – Il margine di manovra di Renzi potrebbe essere ristretto, a giudicare dalle ultime dichiarazioni sia interne alla maggioranza che dentro al suo stesso partito. Se Linda Lanzillotta (SC) avverte che “un patto Renzi-Berlusconi che sopravanzi del tutto le forze politiche che sostengono il governo, rischia poi di essere un elemento di debolezza interna del governo”, Stefano Fassina (PD) – intervistato da ‘Repubblica’ – ammonisce: “veti sulla legge elettorale il Pd non ne potrà subire. Non è che siccome Verdini non è d’accordo con noi, allora si fa la legge elettorale che vuole Forza Italia”. Insomma, ci sarà molto su cui lavorare.

GUERINI (PD): POSSIBILI MODIFICHE SU SOGLIE – “Si è stabilita la possibilità di modifiche che saranno oggetto di un ampio confronto”. Questo il resoconto del vicesegretario del PD Lorenzo Guerini a proposito dell’incontro odierno tra Renzi e Berlusconi. Le modifiche dovrebbero riguardare in particolar modo le soglie di accesso, mentre sulle preferenze Guerini esprime cautela. Il giudizio complessivo di Guerini sull’incontro è “positivo”, in quanto “mi pare che ci siano le condizioni per arrivare ad una convergenza ampia”. Nel complesso è “un passo avanti importante, che ha confermato la volontà di procedere”.

L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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