Bollo auto 2018: fermo amministrativo illegittimo, come evitare le ganasce

Pubblicato il 10 Aprile 2019 alle 06:31 Autore: Daniele Sforza

Il fermo amministrativo non colpisce solo in caso di mancato pagamento del bollo auto 2018. Ecco quando è illegittimo e come evitare le ganasce fiscali.

Bollo auto 2018: fermo amministrativo illegittimo, come evitare
Bollo auto 2018: fermo amministrativo illegittimo, come evitare le ganasce

Ganasce per fermo amministrativo, come si evitano


In caso di mancato pagamento di bollo auto 2018 scatta il fermo amministrativo. Tale misura restrittiva, va specificato, non viene applicata solo in caso non si paghi la tassa di proprietà sull’automobile. Il fermo amministrativo è una delle misure con cui l’Agenzia delle Entrate-Riscossione si tutela nei confronti del debitore. Con il fermo amministrativo l’ Agenzia impone il blocco dell’auto, inducendo così il debitore a mettersi in regola.
Il fermo è sempre preceduto da un preavviso che informa il contribuente della sua situazione e gli rivela che il suo veicolo non potrà più circolare. Dal ricevimento di tale comunicazione, il contribuente avrà dunque la possibilità di dimostrare che il veicolo gli serva per il lavoro e bloccare così l’eventuale fermo amministrativo. Applicare tale misura su un veicolo strumentale risulterebbe infatti illegittimo. Ma andiamo a vedere il caso particolare e come evitare le cosiddette “ganasce fiscali”.

Bollo auto 2018: quando il fermo amministrativo è illegittimo

Con riferimento al Decreto del Fare (anno 2013) si stabilisce che risulta illegittimo applicare il fermo amministrativo al veicolo del professionista che lo utilizza per lavorare e quindi per generare reddito con il quale mettersi in regola per pagare il debito contratto.
Entro i 30 giorni da quando ha ricevuto il preavviso di fermo amministrativo, il contribuente può dimostrare che il veicolo su cui è stata applicata la sanzione abbia una natura strumentale, serva a svolgere regolarmente l’attività imprenditoriale e professionale. La strumentalità del veicolo può essere dimostrata dunque entro i 30 giorni, anche se il termine non risulta perentorio. Vien da sé che una dimostrazione tempestiva potrebbe bloccare il fermo amministrativo da subito. Bisogna però fare qualche precisazione sulla strumentalità del veicolo, visto che qui ricadono alcune controversie e perplessità, che recenti sentenze non hanno contribuito a chiarire del tutto.

Bollo auto 2018: veicolo strumentale, cos’è e come si definisce

Possiamo quindi accertare che nel caso in cui il veicolo sia incluso nel registro dei beni ammortizzabili, allora basterà questo a dimostrare la strumentalità del bene. Questo significa che se l’auto è fondamentale per lo svolgimento dell’attività professionale non può essere “vittima” di fermo amministrativo.  Un esempio è l’ agente di commercio che per incontrare i clienti ha bisogno della sua auto. Lo stesso vale anche per il traslocatore, che ovviamente ha bisogno del suo furgone per operare.

Fermo amministrativo blocca la vendita: quando accade.

Un’altra corrente di pensiero, decisamente più a favore del contribuente, determina strumentale anche quel veicolo che serve a un soggetto per andare a lavoro. Si tratta comunque di un caso piuttosto controverso perché nulla vieta al soggetto di prendere mezzi pubblici, un taxi o andare a piedi al suo ufficio. La versione più “soft” di questa interpretazione elimina così la strumentalità alla persona, associando tutto verso la strumentalità alla professione lavorativa.

Bollo auto 2018: fermo amministrativo su veicoli strumentali, come evitare

In ogni caso, entro quel lasso di tempo sopraccitato, il soggetto ha facoltà di presentare un’apposita istanza all’Agenzia delle Entrate-Riscossione anche via PEC. Pertanto bisognerà allegare necessaria documentazione che determini la strumentalità del veicolo, ovvero la necessità dello stesso per lo svolgimento regolare dell’attività professionale.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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