Pignoramento immobiliare: costi, sanzioni e chi rischia la prima casa

Pubblicato il 13 Settembre 2018 alle 00:30 Autore: Daniele Sforza
pignoramento immobiliare

Pignoramento immobiliare: costi, sanzioni e chi rischia la prima casa.

Sanzioni e pignoramento prima casa, quando avvengono


Come funziona il pignoramento immobiliare? Quali sono i costi e le sanzioni previste e chi è a rischio di perdita della prima casa? Del pignoramento immobiliare si può essere vittime o meno, ma solitamente questa è l’ultimo processo che un soggetto persegue per riavere legittimamente indietro un credito dovuto. Purtroppo il creditore che sceglie la soluzione del pignoramento immobiliare deve fronteggiare inizialmente dei costi, che gli saranno poi restituiti una volta terminata la procedura. In pratica si trova costretto ad anticipare i soldi che un giorno gli verranno restituiti. Di contro, chi crede che il pignoramento immobiliare sia oppugnabile, si sbaglia. Spesso opporsi a tale azione è semplicemente una perdita di tempo che provvede solo ad allungare i tempi; ma il risultato finale (sempre lo stesso) non tarderà ad arrivare.

Pignoramento immobiliare: cos’è e a cosa serve?

Tramite il pignoramento immobiliare il creditore si rivarrà sui beni immobili intestati al debitore, come ad esempio la prima casa. Il bene immobile, avendo un valore economico, risarcirà il creditore al termine dell’asta di aggiudicazione che il giudice disporrà a seguito della procedura esecutiva.

Come scritto sopra, il pignoramento immobiliare è solitamente la soluzione ultima che il creditore impugna per riavere la liquidità dovuta dal debitore. Ovviamente il primo avrà già provato a riprendersi quanto spetta dal secondo, ma senza esito positivo. Per questo motivo il pignoramento immobiliare non consentirà un pagamento immediato da parte del debitore. Il pignoramento immobiliare è una procedura che presenta alcuni costi che saranno anticipati dal creditore, ma che alla fine saranno restituiti assieme alla liquidità pretesa. Questo avverrà su richiesta del giudice che solleciterà i soggetti creditori a elencare anche le spese sostenute per l’esecuzione della procedura. L’elenco di queste spese andrà comprovato tramite apposita documentazione, che sarà verificata dal giudice. Sempre quest’ultimo si occuperà di emettere il provvedimento di assegnazione di tali somme.

Pignoramento immobiliare: fasi della procedura e costi

Il pignoramento immobiliare è dunque una procedura che si compone di diversi fasi; deve essere eseguita tramite avvocato e prevede alcuni costi. Che non sono fissi, e quindi non possono essere precisati al centesimo.

  • Notifica. La prima fase del pignoramento immobiliare riguarda la notifica dell’atto presso l’ufficio notifiche competente per territorio. Come riporta La Legge per Tutti le spese si aggirano tra i 30 e i 50 euro.
  • Iscrizione. Segue l’iscrizione dell’atto; stavolta si può parlare di spesa fissa, ovvero uguale in ogni caso. Questa ammonta a 305 euro, compresi i 27 euro per la marca da bollo.
  • Trascrizione. Dopo l’iscrizione tocca alla trascrizione del pignoramento “presso la conservatoria territorialmente competente”. In questo modo si renderà noto l’inizio della procedura esecutiva sull’immobile in oggetto. Anche questo passaggio comporta una spesa, che ammonta a circa 300 euro più le spese per la redazione della trascrizione.
  • Certificazioni. Toccherà quindi al deposito in Tribunale dell’estratto catastale e dei certificati relativi a iscrizioni e trascrizioni dell’immobile negli ultimi 20 anni. Ciò deve avvenire entro 60 giorni dall’istanza di vendita e potrà essere fatto in modo autonomo (meno costoso) o tramite notaio (più costoso, ma senza incarichi da effettuare in autonomia). Le spese varieranno sia dal numero di certificazioni depositate, sia dalla scelta del notaio o meno.
  • Avviso. La quarta fase consiste nel notificare l’avviso agli eventuali creditori (se ci sono) che hanno ipotecato lo stesso. L’avviso andrà fatto tramite normale posta ordinaria (con le spese relative) o via PEC (senza spese).
  • Perizia. Entra in campo il perito, convocato dal giudice per valutare il valore dell’immobile pignorato. Il costo della perizia partirà da una base di 1.000 euro a salire, ma il costo viene stabilito dal giudice.
  • Gestione. Altra voce che comporta spese, da riservare all’agente incaricato di gestire la vendita dell’immobile pignorato e al custode che deterrà le chiavi per tutta la durata del pignoramento.

Pignoramento immobiliare: avvocato e aste

Ovviamente, tra tutte queste spese, non va dimenticata neppure quella riservata all’avvocato; che gestirà la procedura per conto del creditore e che dunque percepirà un relativo compenso.

Va infine precisato che le aste possono non andare a buon fine. Il prezzo dell’immobile, quindi il suo valore, può abbassarsi a ogni asta non risolta positivamente.

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Pignoramento immobiliare: chi rischia la prima casa

Il pignoramento immobiliare è una procedura di cui si deve sperare di non essere mai vittime. Perché se fino a un certo momento non si è saldato il debito per furbizia o più umanamente per difficoltà economiche, il pignoramento è una procedura che di fatto toglie il bene immobile al soggetto. In questo modo il creditore potrà finalmente riavere indietro i suoi soldi e il debitore trovarsi senza nulla.

Girano diverse voci di possibilità di opporsi al pignoramento immobiliare, ma sono praticamente tutte false. Il pignoramento immobiliare, infatti, risulta legale. E può avvenire nei confronti di tutti i soggetti, anche delle famiglie disagiate o dei soggetti invalidi. Si precisa infine che opporsi al pignoramento immobiliare è spesso una strategia fallimentare adottata solo per prendere tempo. Ma l’esito di questo “dilungarsi” non cambierà comunque il corso delle cose. Inoltre, se l’opposizione risulta di natura infondata, il debitore sarà costretto anche al pagamento delle spese legali per la controparte e per il tribunale relative a tale argomento.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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