Congedo parentale 2018 Inps: retribuzione e giorni per padre e madre

Pubblicato il 23 Ottobre 2018 alle 06:33 Autore: Daniele Sforza
Congedo parentale Inps 2018: retribuzione e giorni

Congedo parentale 2018 Inps: retribuzione e giorni per padre e madre

Giorni congedo parentale padre e madre


Quando si parla di congedo parentale ci si riferisce a un periodo di astensione dal lavoro facoltativo che i genitori, madre lavoratrice e padre lavoratore, possono fruire. La finalità del congedo parentale è la disposizione di un tempo maggiore da dedicare alla cura del proprio bambino durante i primi anni di vita. Come riporta l’Inps, il congedo parentale è rivolto solo ed esclusivamente a lavoratori e lavoratrici dipendenti (anche ex IPSEMA). Di contro dall’indennità sono esclusi genitori disoccupati o sospesi dal lavoro, lavoratori a domicilio e lavoratori domestici.

Congedo parentale 2018 Inps: come funziona

La durata del congedo parentale ammonta a un massimo di 10 mesi, ripartiti tra madre e padre lavoratori. I 10 mesi possono essere fruiti nell’arco dei primi 12 anni di vita del bambino. “I mesi salgono a 11 se il padre lavoratore si astiene dal lavoro per un periodo continuativo o frazionato di almeno 3 mesi”. L’Istituto previdenziale informa che il periodo può essere utilizzato dai genitori anche contemporaneamente. Riepilogando, la madre lavoratrice dipendente può usufruire di massimo 6 mesi, e ugualmente il padre. I mesi utilizzabili dal padre possono salire a 7 se questi si astiene dal lavoro per un periodo frazionato o continuativo di almeno 3 mesi. In caso di “genitore solo” il periodo è di 10 mesi, sempre continuativo o frazionato. Invece il diritto al congedo parentale viene meno quando avviene la cessazione di un rapporto di lavoro in essere.

I genitori adottivi o affidatari hanno gli stessi diritti dei genitori naturali in quanto a tempistica di fruizione del congedo parentale.

Congedo parentale 2018 Inps: quanto dura, giorni e ore

Il congedo parentale può essere continuativo o anche frazionato in ore. Per quanto riguarda il congedo parentale fruito su base oraria bisogna guardare al contratto collettivo di riferimento. In assenza di CCNL, bisogna far riferimento al Dlgs n. 80/2015. Qui si legge, come informa l’Inps, che il congedo parentale può essere utilizzato su base oraria “per metà dell’orario medio giornaliero del periodo di paga quadrisettimanale o mensile immediatamente precedente quello di inizio del congedo parentale”. Infine si informa che non si può cumulare la fruizione del congedo parentale orario con altre tipologie di permessi e riposi.

Il lavoratore avrà la possibilità per una sola volta di chiedere la conversione del rapporto di lavoro full time in part-time, sostituendo così il congedo parentale, o con riferimento allo stesso residuo. L’Inps specifica che “la riduzione dell’orario non deve superare il 50%”.

Congedo parentale 2018 Inps: importo

Ai genitori lavoratori che usufruiscono del congedo parentale spetta un’indennità corrispondente al 30% della retribuzione media giornaliera. La retribuzione a cui fare riferimento è quella del mese precedente l’inizio del periodo di congedo. Questo vale solo per i primi 6 anni di età del bambino e per un massimo di 6 mesi. L’indennità resta del 30% solo nel caso in cui il reddito individuale del genitore che ha fatto richiesta sia inferiore a 2,5 volte l’importo annuo del trattamento minimo di pensione e la fruizione non sia avvenuta nei primi 6 anni del bambino. Questo vale dai 6 anni e 1 giorno agli 8 anni del bambino. Dagli 8 anni e 1 giorni ai 12 anni del bambino, invece, non sarà corrisposta alcuna indennità.

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Congedo parentale: come presentare la domanda

L’Inps conclude la sua guida illustrando le modalità di presentazione della domanda. Il lavoratore dipendente dovrà comunicare al datore di lavoro le date di fruizione del congedo parentale con un preavviso di almeno 15 giorni. In caso di congedo causa parto, il preavviso si conta sulla data presunta dello stesso.

In oltre, in caso di pagamenti a conguaglio la comunicazione del lavoratore dipendente al datore di lavoro deve avvenire in forma scritta. Se il pagamento viene corrisposto dall’Inps, allora la domanda andrà presentata per via telematica al portale dell’Istituto previdenziale tramite apposito servizio online. Altrimenti si può scegliere l’opzione del Contact Center (803 156 da fisso e 06 164 164 da mobile); oppure tramite enti di patronato e intermediari abilitati dell’Istituto.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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