Conto corrente: imposta di bollo e costi, come non pagarli

Pubblicato il 9 Aprile 2019 alle 06:07 Autore: Daniele Sforza

Informazioni utili sul conto corrente, imposta di bollo e spese varie, costi di cui il titolare del conto farebbe volentieri a meno. Ecco come non pagarli.

Conto corrente: imposta di bollo e costi, come non pagarli
Conto corrente: imposta di bollo e costi, come non pagarli

Come non pagare il bollo del conto corrente


I titolari di un conto corrente si trovano spesso a fronteggiare spese di cui farebbero volentieri a meno. Tra queste spunta l’imposta di bollo, differente per persone fisiche e per aziende; una “tassa” che però si può anche evitare di pagare scegliendo di aprire un conto in una banca piuttosto che in un’altra. Infatti ci sono alcuni istituti di credito che si accollano le spese dell’imposta di bollo, prendendola a proprio carico. Rientrando magari con altri tipi di spese, ricavabili ad esempio dalle operazioni effettuate allo sportello.

Conto corrente: imposta di bollo, costi e calcolo

L’imposta di bollo è una tassa che si applica sul conto corrente, che viene prelevata direttamente dalla Banca o dalle Poste periodicamente. Può essere annuale, o suddivisa in rate trimestrali o mensili. L’importo dell’imposta è differente se si tratta di persone fisiche o giuridiche. Per le prime il costo ammonta a 34,20 euro, mentre per i soggetti differenti dalle persone fisiche il costo è di 100 euro. L’imposta è prevista anche sui conti deposito, ma in questo caso ammonta allo 0,20% della giacenza media.

Tuttavia l’imposta di bollo non va pagata se la giacenza media sul conto è inferiore a 5.000 euro. Come si calcola la giacenza media? Bisogna considerare tutti gli estratti conto ricevuti durante l’anno; quindi raccogliere i dati corrispondenti ai “numeri creditori”, che in alcune banche possono essere anche denominati in altri modi (esempio: calcolo delle competenze, riassunto scalare, etc.). A questo punto bisognerà sommare tutti i numeri creditori di cui sopra e infine dividerli per 365. In caso di conto corrente cointestato, la giacenza media va divisa per due. Se invece si possiedono due conti correnti presso lo stesso istituto bancario, la giacenza media andrà calcolata su entrambi i conti e quindi sommata. Ad esempio, se su un conto la giacenza media è di 2.000 e nell’altro di 4.000, allora bisognerà pagare l’imposta di bollo.

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Conto corrente: imposta di bollo, come non pagare

Quindi, come abbiamo visto sopra, i titolari di conto corrente con giacenza media inferiore a 5.000 euro non sono tenuti al pagamento dell’imposta di bollo. Questo non è il solo caso in cui il pagamento della tassa non è previsto. Infatti, anche chi possiede un Conto Base ha diritto all’esonero di questo pagamento. Si tratta di un conto corrente a zero spese offerto a chi a un certificato Isee inferiore alla soglia annua prestabilita (attualmente è 8.000 euro). Per aprire questo tipo di conto ed essere esente dalle spese di gestione e dall’imposta di bollo, bisognerà presentare entro il 31 maggio di ogni anno l’attestazione Isee.

Come abbiamo scritto all’inizio, alcune banche consentono di aprire un conto senza imposta di bollo. Con quest’ultima che viene presa a carico dagli stessi istituti di credito. Ad esempio è quello che fa Che Banca!, che opta per un pagamento (3 euro) per tutte le operazioni effettuate allo sportello. In prima fila c’è anche Banca Sella: tramite websella.it sarà infatti possibile aprire un conto gratuito. Altre opzioni guardano al conto corrente Fineco e a Hello! Money di Hello! Bank.

Anche per quanto riguarda il conto deposito alcuni istituti vengono incontro ai clienti. Stiamo parlando di Banca Sistema e di Banca Farmafactoring (tramite Conto Facto), che azzerano l’imposta di bollo e l’eventuale canone annuo.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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